Gortani |
22-09 |
Moggio
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Sentiero e strada
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Mi presento a Moggio ad un'altra tappa del Gortani e trovo il buon Pino
alla sua prima stagionale. Il tracciato è nuovo, dicono. Per me non ha
alcuna importanza, sono al mio primo Gortani. La partenza è improvvisa e
c'è subito un giro di lancio dentro il paese. Serve a sgranarci credo,
ma non serve: appena passato un portico ci si immette su un muro che ti
spezza le gambe. Lungo e scalinato, ripido da spingere le cosce. Su
difficile tirare il fiato visto che i sali scendi non si fanno mancare.
In una discesa sento la scarpa mollarsi. aspetto la salita successiva
per allacciarla. Sei passano. Tre li recupero subito, i restanti saranno
compagni di gara. Sono più veloci nel piano e in discesa. Li aggancio in
salita. Primo giro e ripassaggio al portico e altra rasoiata alle gambe.
In una discesa con fondo soffice scivolo di lato, ma nulla di
preoccupante, solo insozzato :) si sente odore di bosco e di ciclamini
in diversi tratti, probabilmente la fatica al secondo giro mi fa aprire
le narici. Sulle ultime rampe uno del niu team mi mangia brutalmente. Al
arrivo ho ancora un po' di benza per sprintare e non perdere un'altra
posizione. Bel tracciato, molto duro, che conferma lo stato di forma
aprossimativo. Merita! Peccato il ristoro finale ....nullo!!
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7 km 47'29" 28/32 - 15'9" da Della Pietra |
L Staffetta 3 Rifugi |
19-08 |
Collina
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Sentiero e strada
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Ogni volta mi riprometto di non fare più la discesa per salvaguardare gli
ultimi tendini e i rimasugli di cartilagine. Ma i discesisti sono merce
rara e non trovando posto tra i bujetti mi metto sul mercato. Due
fratellini codroipesi mi pigliano. Loro imberbi e neofiti ... io con
voglia di non perdermi la 50esima edizione. E così niente salita, niente
traverso ma anche questo anno la discesa. Infondo è il pezzo forte della
staffetta, la Streif della corsa in montagna. Infondo è tutta e sola
pura adrenalina. Forse non era proprio destino questo anno. Crick alla
schiena il giorno prima! Ma non potevo deludere i compagni ed allora
ingozzato di momendol mi presento al Marinelli. Un brivido quando chiamano il tuo numero troppo presto
... ma si correggono, per fortuna. Il momento giusto arriva e ti lanci
giù. Più stai su e ti avvicini agli altri più spingi. Un sorpasso fuori
sentiero. Un paio sulla verticale che alcuni han timore a seguirla. Uno
subìto sul pezzo di strada bianca e uno sul asfalto. Ecco l'asfalto. E'
il punto dolente ... dove finisci la benzina ... e viene fuori la mia
non preparazione.. e gli altri si allontanano. Ho speranza prima di ogni
curva; vorrei morire dopo ogni curva. Arrivo stremato, forse fermo. Ma
mi limo di ben 48''. Contento per me e per la coppia dei Groppo, che si
sono comportati benissimo. Forse neppure il prossimo anno farò la salita
o il traverso ... :)
Mi è mancata la vecje dopo il ponte con la spugna ...
Adrenalina la gara quanta tetraplegico il post. Forse colpa dei
smisurati moment visto che il giorno prima ho crikkato la schiena |
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4.7 km 24'50" 79/121 - 9'14" da Bell |
Gortani
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7-07 |
Paluzza
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Sentiero e strade
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Prova del Gortani pomeridiana a Paluzza sul percorso
dei mondiali: un giro corto e uno lungo. Qui siamo solo un bujetto e una
bujetta. Il primo giro l'affronto correndo. quindi spendo molto. Il
motore comincia a perdere colpi al passaggio in piazza (comincio ad
andare alla deriva), ma mi molla dopo i 5 km su una bella rampa
micidiale. Cerco di controllare la stanchezza
ma il pedalare in salita è lungi da essere me. Recupero qualcosa in
discesa (sono discese veloci con fondo boschivo) ... visto che mollo e
riesco a fare qualche balzo. Fa assai caldo e l'unico beneficio è quello
delle spugne (strausate al mio passaggio) e da un santo che ti annaffia.
Prima del traguardo riesco a superare con fatica uno ... ma non è della
mia categoria. Arrivo con occhi violacei. Penso:
Defaticare una LUT con un
Gortani è stata una cattiva idea? :) |
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9 km 54'58" 37/45 - 15'53" da Della Pietra |
VI Lavaredo Ultratrail
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29-06 |
Cortina
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Sentiero e strade
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Entriamo a Cortina e un paio
di signore ci offrono un bicchiere di acqua fresca. Lo accettiamo
volentieri prima del rush finale. Poi partiamo, io e un compagno
bellunese sconosciuto, con un abbozzo di corsa ... che ben presto si
trasforma in vera corsa. fagocitiamo diversi trailers. Si presenta una
salita secca e lui non crede che ce la si possa fare di corsa. Lo incito
a non mollare. E dopo c'è un'altra, e poi le scalette ... e poi mangiamo
uno a una decina dallo striscione. E così termina la mia LUT12. La mia
sesta. La mia prima vera lunga. 120 km con 6000D+, numeri più o meno
reali ma decisamente impressionanti. Tutto è cominciato il giorno prima
alle 22, quando un mezzo migliaio di pazzi armati di lumicino sono
partiti da sotto il campanile di Cortina coi suoni di Morricone. Dopo
l'uscita tra due ali di folla si attacca una bella salitina che ti porta
a solo 1720m al passo di Posporcora. Sorpassando la truppa triestina
perdo RobiTram che si accoda a loro. Scollino senza problemi. La discesa è bella filante ma a
metà trovo già una ragazza senza scarpa e una caviglia come un melone. I
salti e le radici sono le lame della notte! All'inizio della seconda
salita c'è il primo ristoro liquido. Bevo, ma ho sempre bevuto dal camel.
Mi sono imposto di bere e mangiare con continuità. A forcella Son Forcia
son già 25 km! La discesa è più pallosa e ha un dentino, ma alla fine so
che c'è il ristoro...e siamo oltre i 30 km. E' l'hotel Cristallo, tappa
fissa di altre LUT...e stop per pipi :) Si riprende in salita nel
pantano. Inizio solo poi in treno. L'arrivo al lago è spettrale: la
nebbia avvolge le acque di Misurina e albeggia. Nell'attacco all'Auronzo
(2320) sento la stanchezza. Vedere il rifugio illuminato è come un pugno
allo stomaco ... distante! Arrivo su alle 7 e al controllo vedo che il
chip-man non suona. Glielo dico, lui dice che ha preso. Balle! Io
viaggio a cronometro e calcolo i tempi su road-book. C'è il tendone del
cambio indumenti. Tolgo il lungo. Riesco a rimettermi le scarpe senza
danni. prendo anche la borraccia, visto che la temperatura prossimamente
sarà carontiana. Siamo al 48° e si fa colazione!! Brodo e banane ...
bon :) Comincio l'avanzata verso la forcella Lavaredo (2454).
Scollino senza problemi e scendo lungo la valle della Rienza. La solita
LUT discesa che questa volta non voglio tirare. Il mio spettro, sempre
presente, è la corona finale di questa gara! Giù trovo l'ambulanza.
Chiedo quanto manca al ristoro. Risposte false. Arrivo ad un incrocio.
Chiedo allo staff quanto manca. False di nuovo. Sparano numeri
kilometrici corti a caso ... loro pensano di fare del bene, invece ti
demoralizzi quando ti accorgi ben presto che non son veri. Arrivo a Cima
Banche e faccio il pieno di liquidi. accendo il gps. L'attacco alla
forcella Lerosa (2020) è solitario. Perdo subito una coppia di austriaci
seguiti da un amico con cane. Salgo solo nel bosco. Scendo solo. A
malga Ra Stua (1609) pappa!! Brodo con pastina! Siamo al 75° ed ora
viene il bello! All'inizio si scende e poi ... a mezzogiorno e mezzo
benvenuti all'inferno! La forcella Col dei Bos (2331) è lì che ti
aspetta a soli 10 km. Solo 10 km di saliscendi e strappi violenti. Solo
10 km di pietre roventi sotto la calura. Forse è un film di Leone. Vedo
gente distante centinaia di metri davanti e per fortuna dietro. Mancano
solo i miraggi. Paesaggio dantesco: rocce bucate grondanti acqua,
cascate, fiume incassati in strapiombi, torri dolomitiche.... tutte cose
che non riesco a gustare. La mente vuol fuggire... maledico Simone...
maledico la mia voglia di trail ... Leggo l'altimetro e lo vedo
oscillare tra 1700 e 1800 ... e so che devo arrivare oltre i 2250. Mi
invento che è rotto. Cerco di fottere la mente. Senti acqua dappertutto
ma è irraggiungibile. Bevi la tua che è calda come il piscio. Arriviamo
ad una capanna con pompa. Fonte di vita. Chiedo dove sia la forcella.
Vedi quegli alberi? Dietro. Passati mi si apre la verità! Devo andare
lassù. Trovo un francese che mangia un panino. Mi fermo con lui e prendo
un gel. Ci guardiamo. Lui dice no water fin lassù. Con eterna pazienza
il trenino sale. senti solo il rumore dei bastoncini. Arriviamo e
neppure un secondo per ammirare il panorama che ci si butta giù al pian
dei Menis. Anche qui pappa. Si attacca l'Averau (2413). Una salita
caratterizzata da tronchi per scalini. L'inizio discesa è mortale: un
verticale su cui si scivola ... mi sa che è una pista nera da sci!!! Giù
si vede il passo Giau (2236) e l'ultimo appuntamento col supporto. Per
arrivarci c'è una pancia in salita!! Comincia a farsi buio quando si
riprende a salire alla forcella Giau (2360). Scollinata il mondo cambia.
Ci sono nuvole basse e ho paura di temporali. Cerco di stare attaccato
ad alcuni. C'è un'altra forcella da valicare, l'Ambrizzola (2277). Non
voglio essere solo se dovesse piovere. Le tenebre calano e anche noi
riusciamo a calarci al rifugio Croda da Lago (2066). Rifornimento.
Accendo la frontale e via per gli "ultimi" 10 km. Bosco. Mi si accoda
uno. La discesa è terribile! Radici, scalini, sassi ... tutte trappole
per caviglie. Cerco di fare la massima attenzione. Sento le vesciche
sotto le piante. Scambio due parole col compagno. Siamo soli. Illumino
le striscioline davanti alzando velocemente la fronte ma mi mantengo
sempre a testa bassa. Ci sorpassa uno che ha la birra in corpo in tutti
sensi. Un pazzo! Dopo un po' vediamo le luci del paese. Anche loro ci
prendono per il culo. Appaiono rincuorandoti e scompaiono
demoralizzandoti. E con queste oscillazioni fisiche e mentali arriviamo
al ...inizio.
Il tegamino che ha fatto da campanella per tutti i 120 km e nessuno mi
ha ucciso.
La solitudine.
La tranquilla vipera che mi ha attraversato la strada alla Lerosa e che
non ho avuto la forza e la cattiveria necessaria per infilzarla coi
bastoncini.
Uno incollatomi dietro che spingeva la mtb su una erta impossibile in
val Travenansez.
Un trailer che ha aiutato un mtb a scavalcare una sbarra dopo 80 km.
Uno che ad ogni tornante in discesa scoreggiava.
Il supporto nonché personal radio-corsa.
L'odore di cane bagnato (suggerimento capra morta) che mi sono trascinato addosso dall'Auronzo.
Pur sentendo gli scricchiolii delle ginocchia e dei tendini caviglie,
nessun antidolorifico preso prima-durante, la prima volta dopo anni.
120 è come Udine-Lignano e ritorno senza fare il bagno. E con uno
Zoncolan in mezzo.
E i post non sentirli.
Partiti 512 arrivati 367. |
Maglietta e giubbino finisher |
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40 eu |
Partenza |
Cima Banche |
pian dei Menis |
passo Giau |
Arrivo |
120 km 25h34'16" 240/367 - 13h7'47" da Karrera |
Gortani |
24-06 |
Terzo di Tolmezzo
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Sentiero e strada
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Altra tappa del Gortani ... in un paesino che non
conoscevo. Solita sana chermesse di ragazzi prima della nostra gara.
Sono due giri con un paio di strappi niente male... anzi. Infatti in due
giri ci si alza di oltre 400 m. C'è persino un pezzo scalinato :) che al
secondo giro ti segna le gambe ... ma è il rettilineo in sterrato che me
le piega di più. |
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8.5
km 56'16" 36/41 - 17'56" da Della Pietra |
V Skyrace Carnia
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17-06 |
Timau
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Sentiero
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Anche quest'anno l'inizio in
quota è la sky di Timau. Sveglia (!!) all'alba per essere su ai laghetti
ed evitare sorprese come l'anno scorso (partenza anticipata). Al ritiro
pettorali ritrovo alcuni preparandi-LUT e, dopo anni, la coppia Tria. Sono
alla loro prima ... vista la giornata caliente non li invidio. Io so già
cosa mi aspetta, e mi rimbombano ancor di più nel cervello gli inviti dello speaker a
bere molto vista la giornata. Alla partenza il solito serpentone si
snoda fluido sulle gobbe che portano all'attacco del Floriz, un vero
imbuto. Il sentiero
è subito verticale e tortuoso. Sembriamo una
mandria che attraversa un guado. Subito si creano i treni ed ancora
fresco riesco a fare alcuni sorpassi. Al passo so di essere limitato ma
cerco di essere regolare e di godermi la frescura del bosco. Vengo
raggiunto dal TrattoreRosandriano. Scambiamo alcune parole. Lei ha un
altro passo ...spinge, mi supera e mollo la scia. Prima del 4° km vedo
la Romanin. E' chiaramente in difficoltà. La sorpasso. E' sofferente. "Coragiu,
no molà". Scompaiono i pini e si vede la casera Collina Grande. Ristoro!
Mi sono imposto: 2 bicchieri di sale e poi acqua. E così sarà in ogni
ristoro. Da qui inizia un bel verticale in battuta di sole. Ogni tanto
mi giro per vedere se "ci" sono. L'arrivo alla casera Plotta uccide
psicologicamente perchè cominci ad intravvedere dove dovrai salire. Il Floriz è micidiale coi i suoi denti a sega. Appena raggiungi la sella
te ne accorgi. Osservi runners qua e là sulle creste. La discesa al Marinelli è la parte più tecnica del
tracciato. Dal rifugio ti lanci giù senza problemi. So di non mollare
troppo perchè mi manca la seconda rampa della giornata. Arrivo ancora
lucido al suggestivo passaggio in tunnel, ma non abbastanza da
godermelo. Poi è discesa fino al passo di Monte Croce. Qui sosta più
lunga. Saluto e via per il Pal. Subito treno. Davanti ho uno della
piccola. Su una roccia scivola e va giù di schiena all'indietro. Con un
braccio e una coscia lo blocco. Ha avuto un bel culo ... poteva farsi
assai male. Più si sale più fa caldo. Uno offre un sorso di ghetoreid
... è la manna. Mi talpina uno della fincantieri che mi chiede
continuamente quando arriva la discesa per sgranchirsi le gambe! Si
arriva alle scalette ... e dopo un po' a 4 zampe come sempre! Il ristoro
tra le fortificazioni è un'oasi! Ora arriva il pezzo più noioso: discesa
alternata a piccoli strappetti, gobbe di cammello che tagliano un po' le
gambe. Ultima casera con ristoro e poi giù sulle infide pietre. Qui una
ci abbandona ... è come un fulmine. Perdo il fincantiere ... eppure
aspettava la discesa. A 100 m dal traguardo vedo sotto l'unica ombra
T-rex. Mi fermo e la carico. Provo a corricchiare ma sballo troppo.
Cammino. Una Caicim ci supera e anche il fincantiere. Ma non importa :)
Fatta e anche quest'anno mi riprometto di non farla più :)
Ben organizzata anche sotto una calura desertica. |
Pantaloni |
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35 eu |
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24.5
km 4h32'21" 85/152 - 1h50'4" da Pivk |
Gir di Patoc - Gortani
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3-06 |
Camporosso
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Sentiero
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Sono anni che volevo provare
il gortani ... e questa volta prendo la palla al balzo visto che almeno
qualche salitella devo farla. L'impatto è entusiasmante: un casino di
ragazzini che corrono prima di noi "vecchi". Mentre tutte le altre
categorie girano tra paese e ciclabile, il tracciato di noi grandicelli
si sviluppa tutto fuori dal centro abitato. Non si aspettano gli ultimi
concorrenti delle precedenti batterie che subito si dà il via. Il
serpentone attraversa la statale e il Fella per piegare tutto a sx e
cominciare la salita, prima larga e ciottolosa, poi scalinata e
successivamente che si riduce a sentiero. Subito ci si allunga e si vede
la differenza tra montanari e paludiani. All'inizio sono con un paio di
bujetti nelle retrovie. Davanti alcuni accennano al passo ma mi impongo
di non mollare la corsa. Infondo se inizio a camminare io non arrivo mai
:) Sorpasso alcuni e mi metto alle spalle i bujetti. L'ambiente in cui
si corre è spettacolare, bosco pieno con scorci di torrente in fondo.
Clima tropicale, umido e afa ...gocciolo come une cjavre (maledetta
criniera!). Ad un certo punto si aprono dei prati e si osservano un paio
di case inerpicate. E' il giro di boa. Si sale e si vira. Appena
cominciamo la discesa subisco un paio di sorpassi dei camminatori. In
discesa cerco di stare attento per salvarmi caviglie e stagione.
Mangio alcuni e senza alcun rischio rimetto piede sull'asfalto. Il
ritorno a Chiusaforte è il "solito" ponte dei 3 comuni ... tanti
ricordi. Arrivo giusto prima della pioggia. L'ex-bujetto Ferlizza ha
strapazzato il capretto :) ma l'appuntamento è su cime più alte :). Una
gara che merita! |
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eu |
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10
km 1h09'25" 35/42 - 22'58" da Morassi |
Jamarun
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19-05 |
Bagnoli
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Sentiero
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Mi avvicino alla Jamarun per
acquisire un po' di km ma come al solito mi crikko un paio di giorni
prima la schiena e tocca sorbirsi una bomba di moment nelle ore
precedenti. Il via questa volta ha uno striscione posizionato in piazza
a Bagnoli .. anche la Jr cresce ;). Pronti via e subito il serpentone
inghiotte il poco d'asfalto che separa dal sentiero. Come sempre parto
freddo e non mi danno l'animo sul asfalto ed è il solito errore visto
che poi c'è l'imbuto. Saluto sulle prime rampette Giacomino che accenna
alla mia zazzera :). Più avanti il trattore-Lara che si sistema una
scarpa. Il sentiero che porta a Bottazzo mi carbura. Appena immessi
nella carreggia che porta a Beka comincia la salita che mi piace...
visto che la trovo corribile. Infatti mi impegno per correrla
tutta mentre accanto a me camminano. E' un po' un godimento vedere gli
altri che trottano solo nei piani ...ma so benissimo che è anche la mia
morte ...visto il dispendio di energie che ho e che poi pagherò... ma è
come una droga mi piace sudare su quella salita. Faccio elastico con la
Kuhar. Si attraversano dei bei prati, poi a Beka un bicchiere di acqua e
giù. La schiena comincia a farsi sentire e appena cominciano i falsi
piani cominciano a sorpassarmi (come previsto). So che c'è la salita al
M. Carso ... e mi piacerebbe correre anche quella ma al primo attacco
serio c'è l'imbuto e a 9.15km finisce la "mia" corsa :). Il mio passo è
lento e la prima che mi mangia è Lara. Mi rassegno fino allo
scollinamento nei ruderi. Inizio la discesa e subisco un tappo e non
riesco a stapparmi ... qualcuno con gambe taglia per sbloccarsi ma non
posso rischiare le caviglie. Alla strada oramai è troppo tardi. Prima di
imboccare il sentiero sento l'urlo di Grion. Toccato l'asfalto ingaggio
uno sprint ma ho consumato troppo. Arrivo e vedo che ho migliorato il
tempo di un anno fa ...ed era più corta :) ... peccato che il fisico se
ne sta andando :( |
Berretto+poggia piedi |
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15 eu |
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13
km 1h23'21" 69/153 - 25'51" da Moretton |