2016

 

 

XVII MARATONINA BUJA
Si finisce l'annata a Buja. Sterrati e erte non sono da classica mezza. Forse sono questi che la rendono unica. Mi presento con i postumi di una decina di gg di tagadà in mare, conseguente tirata di 1500km per un corso di trattore (!!) e un orale ... serve giusto per scarico, visto che nel motore ho solo 6 km fatti il giorno prima :). Alla partenza trovo alcuni baviseli (desiderosi di evadere in rosandra), un Bfamiliare e a sorpresa il finto ogessino. Mi piazzo in fondofondo e alla partenza affronto la erta parlottando. Credo sia l'unico 21 che inizia come vertical :). Subito si scende su asfalto. Si sterza a dx e comincia il boschetto. Vedo i cartelli di schiena che preannunciano che il ritorno sarà comune. Chicane fra le case e via su sterrato. I posti meritano e a differenza di altre volte riesco a vederli. Gli strappetti ti rallegrano. Se avessi più forma sarebbe gran cosa. Non ho gran compagnia. Hai ristori o agli incroci becco dei bujetti che mi riconoscono e mi incitano/sbefeggiano ... è la notorietà del non-atleta :) I pezzi sterrati passano più velocemente degli asfalti. Dopo il 15° ce n'è uno che mi ammazza ... troppo noiso. Oramai odio il cemento. Dopo l'ultimo ristoro si riprende il pezzo di andata. Sento la stanchezza. Inizia la salita. Prendo qualcuno che cammina, ma sono curvo e lento. Subisco un sorpasso. Alcuni sembrano lì ma non li prendo. Vedo alle auto chi ha già finito. Sento dietro che Mpia, l'avevo sorpassata in crisi al 14°, sta rinvenendo. Sulla discesa ultima mollata di gambe. Finisco il 2016. Anno strano. Buona LUT ma nulla più.

[1h54'44" a  da Neukomm]

I FORUM JULII TRAIL - CIVIDALE
Scrocco il passaggio al Jack ed arriviamo in una Cividale ancora dormiente a questa prima edizione del trail (direi mini visti i soli 20 km). Vento gelido ci accoglie nel piazzale, ergo muta. Una decisione che pagherò cara. Cominciamo a riscaldarci e il solito giudice solerte mi stoppa e mi fa spostare il pettorale dalla coscia al petto. Partiamo e cerco di prendere un ritmo decente. Si sale su sentiero. Comincio subito a grondare acqua. Errore madornale la doppia termica, anche perchè di freddo non c'è ombra. Tengo a bada ai miei soliti compagni per i soliti primi km ... poi entro in solita riserva. In discesa il Jack e Caputo mi mangiano. Spesso si calpesta un tappeto di castagne. Mi prende anche la OrdoRomana! E' veramente migliorata molto .. o io peggiorato :( La seconda discesa è più tecnica e riesco a ri-sopravanzare i compagni, che mi riprendono appena spiana. Li vedo sparire all'ultimo ristoro prima dell'ultimo strappo. Salita ripida e stanchezza mi fanno accumulare minuti che non recupero in discesa. All'arrivo prendo qualcuno sul infame asfalto. Una bella corsa, veloce per chi lo è. Non presenta dislivelli acuti. Da riprovare.

[3h04'38" a  1h17'20" da Neukomm]

2 SKYRUN TULIN - MONTENARS
Il secondo anno senza il nugolo di bujette della precedente edizione. Arrivo grazie ad un passaggio pescato in rete. Questa volta la corsa si preannuncia freddino ... e magari con un po' di pioggia. All'iscrizione incrocio un Bfamiliare. Scambio due parole con Regattin che mi illustra una variante. La salita al Quarnan è la solita sfaticata iniziale su un bel zig-zag. Prima discesa su pista veloce. Ristoro. Viene la parte più bella, ora. Discesa e percorso tecnico che se piovesse sarebbero ..azzi nel tratto a cordino. In un gruppetto mi faccio il solito tira e molla: recupero in discesa perdo in salita. Sull'attacco dell'ultima salita sono solo. Davanti a me vedo maglie lontane ma non accorcio. Altra spalla del Quarnan (che oramai conosco a memoria) e giù sotto le prime gocce. Recupero qualcuno rotto. Il tratto d'asfalto mi annoia e mi imballa le cosce. Ultimo bosco in compagnia. Arrivo ... con la solita costante: peggio di un anno fa!

[3h31'14" a  1h29'34" da Moia]

12 SKYRACE DOLOMITI FRIULANE - FORNI DI SOPRA
Un anno fa alla partenza mi shockavo nel vedere Robytram in muta lunga ...questo anno lo shock è immenso a non vederlo. Non c'è molta gente alla partenza di questa sky. Troppe le gare in concomitanza (la fidal ha piazzato il suo trail a piancavallo ...sarà un puro caso??). Dopo il minuto di silenzio vero si parte e il serpentone punta nel fresco bosco che porta alle radici della forcella Lavinal. Qui c'è il primo ristoro. Visto il sahara di un anno fa ne faccio tesoro. Ora iniziano le danze sul zig-zag del sentiero 367. Sorpassare è per cosce potenti visto che è stretto e chi usa i bastoncini è mortale. Sorpasso un tappo che ha frenato assai. Allungo ma poi altri mi riprendono. Siamo ancora in ombra. Inutile guardare su, visto che la forcella è invisibile. Un falso si ha ad una pseudospianata. Ecco lassù si scollina, c'è il cristo ... ma anche un buon dente prima. Discesa morbida. Ho le gambe imballate :) Giù fino al ristoro. Separto cibo dal bere, tipo trail. Faccio il piene, forse anche troppo. E ne risento sul traverso che porta all'Urtisiel. La seguente discesa è pilotata dal soccorso e quindi non posso divertirmi :( Prima degli scalini si sterza. Si è sentito l'odore del Giaf ... ma ora si va su. Salita erta e assai noiosa. Questa volta hanno piazzato un ristoro (passato docet!) con Caputo. Allo scollinare c'è un cordino. Nulla di difficile. Ma la salita non è finita. Si risale. Poi un leggero traverso. Compagnia scarna. Ripicchiamo sul Giaf. Anche ora sentiamo solo l'odore e subito siamo deviati per la risalita. Ultimo dente che termina nel bosco. Altro abbeveraggio. Discesa con alcuni sorpassi. So che il rifugio è lontano. Sbuffo. Devi stare attento alle sconessioni. Si sentono le voci sempre più forti. Lo vedi solo all'ultimo. Mangio e bevo. Ora è tutta discesa: prima sentiero salterino, poi largo e morbido, ed infine duro asfalto. Quando si sterza per l'ultimo prato sono in riserva. Siamo pedine distanziate. Sul ponte finale pesco un CIM e una posizione. Anche questa fatta ...ma peggio di un anno fa!

[3h51'51" a  1h34'43" da Kovacic]

3 RIFUGI STAFFETTA - COLLINA
Mi mancava solo la salita ...et voilà questo anno sono stato traslato là :) C'è un momento in cui capisci che non sei proprio a luogo: la chiamata. Vedi i partenti e le gambe un po' vacillano. Ma è una questione di poco tempo: pronti via e scappano tutti dall'arena di Collina come tori a s.firmino. Ti guardi in dietro e ti senti assai solo. Inizio in leggera discesa e poi si comincia. Salita al Tolazzi a strappi. Penso che se tento di seguire qualcuno mi fumo i polmoni. Dopo un po' prendo la bujetta lituana. Ha il mio passo e mi accodo. Probabilmente per lei non è giornata. Dopo un paio di km si tange il Tolazzi e si inizia veramente a salire. Si comincia a camminare. C'è assai umidità. Riesco a staccarmi da Alj. La traccia è un taglio della canonica strada per il Lambertenghi. Piano piano recupero qualcosa. Sorpasso uno che si è fermato. Forse ha dato tutto sull'asfalto. Cerco di accodarmi a un buon filotto. Ma è dura. La salita non dà tregua e il tempo passa. Sono quasi accodato e vedo i tiranti del montacarichi. Riconosco il posto da piccole memorie. C'è come un gomito dove perdo di vista il treno anche perchè ci sono dei trekkisti. Quando li rivedo ...sono molto lontani!! O sono scoppiato o loro hanno seguito una scorciatoia. Incrocio i traversisti. I bujetti veloci e la bujetta. Un po' li invidio. Sterzo a sx sull'ultimo rampa. Sento il mio nome. Cerco di corricchiare ma sono sulle ginocchia. Molinaro mi aspetta! Lo tocco e via! Anche questa è fatta. Ora è provata tutta. Quale è la migliore frazione? La prima è la più dura. Il traverso il più affascinante. La discesa è adrenalina. Vedremo il prossimo anno di migliore il nostro 95° :)

[52'5" a 21'49" da Toninellil]

ULTRAVERTICAL GEMONA
Questo è un vero vertical! Parto a fianco del JackRosandrino e ancora sull'asfalto sono "perso". A differenza di due anni fa questa è una perdita fisica. Il gruppo sfila via lontano. Mollo la corsa molto prima dello sterrato. Tagliamo diverse volte la strada asfaltata, ma non riesco a sfruttare la non pendenza. Comincia il sentiero vero. I bastoncini non mi servono molto sui sassi: non riesco proprio a sfruttarli, sono più un peso. Gocciolo. Mi superano due ragazze. Sarà un Bel vedere ma è anche sintomo di scivolamento. Sono l'ultimo di un gruppetto e faccio continuamente la molla. Non riesco mai a prenderli definitivamente. Al ristoro mi fermo e bevo 2 the. Nel fitto bosco inizia il muro. Me lo ricordo bene: è la discesa dei 3 castelli. E' un verticale. Qualcuno ti fotografa. Me ne fa diverse. Vuol dire che sono proprio fermo. Mi rendo conto. Vedo uno in giallo che è piantato MA non lo raggiungo mai. E' vero che tra due punti ci sono unfiniti punti!! Finalmente arrivo. Jack è già disudato ... ha un altro passo. Non può finire così!! Ci vediamo il prossimo anno!!

 
[1h7'37" a 28'12" da Starkl]

VERTICAL VARMOST - FORNI DI SOPRA
Dopo aver dovuto rinunciare al Trail delle Orchidee per indurimento (:( ricominciamo da questo vertical. Il buon Stiefin non si presenta (e fa male), ma ritrovo con piacere il presidenteAquilotto. Questa volta rinuncio ai bastoncini ... voglio vedere come va con sole gambe già legate da una ScalaSanta. Alla partenza mi circondo di rosandriani e non mi accorgo della partenza (sparo?). Si parte, tutti corrono, sono sfilato. L'Aquilotto mi saluta. Vecju ma altri pas! Piano piano ci si alza e si cammina .. e si recupera posizioni. Alzo gli occhi e vedo già i primi lassù. Fila indiana. Chi sorpasso sbuffa. Per sorpassare i bastoncini devi uscire dal falciato e fai fatica. Il tempo non è afoso ...ma grondo come un cammello. Al primo ristoro mi fermo a prendere due bicchieri. Bere e abluzioni. Si riprende su ripido. Rimpiango i bastoncini. mani sui fianchi. Mi accodo ad una giovincella. Dura superarla. Ci sono bimbi oramai lontani. Non credo che tutti facciano la corta :) Un aski mi supera di gran carriera e tira uno. Uno mi supera di gran carriera e trascina per il collo un cagnolino nero. Alla prima funivia c'è ristoro. Bevo the. Si riprende. Ho un rosandrino a tiro. Ma ogni volta che quasi lo tocco, lui mi scappa. Stessa cosa con un giovane. Ultimo strappo e uno vecchio con le racchette (super incitato) mi va via. Sul piano finale cerco di prenderlo ... ma invano (poi vedro' che è del '49!!). Chiudo ma non peggio della mia prima. Prossima volta ritento senza i bastoncini :)

Come mediomen mi chiamano sul palco per regalarmi i bastoncini curvi ... si narra ... ma visto che sono già andato via ... si viot chi no meretevi :(
 
[48'00" a 19'43" da Da Col]

REGIONALE CORSA MONTAGNA - TERZO
Buja chiama, bara risponde. Arrivo bigoloso, ma appena vedo il posto mi ricordo che ero già stato al Gortani. Come sempre non mi ricordo il tracciato. Piuzzi mi consegna il pettorale e mi preannuncia che noi simil-giovani partiamo alle 11 ... orario ideale per finire ben cotti. Molti bujetti presenti. Scambio alcune parole col redivivo bujettoComini prima dello start. Si parte in salita. So che sono due giri, quindi il primo è di perlustrazione. Si scende e poi si sale verso una chiesetta. Scalini. Imbuto. Si entra nel bosco. Fresco. Sorpasso la morteJalmicco. E' la prima volta che riesco a stargli davanti. Comunque  bujettoComini mi ha già seminato. La salita è bella tosta e riesco a tenere un buon ritmo. Per fortuna è tutta in bosco. Ma si suda... si suda. Sopra c'è un ristoro. Finalmente acqua. Sempre poca quando si arriva in coda. Discesa larga. Anche ripida a tratti. Sterzata a sx. Si risale. Bel sentiero di discesa ora, anche tecnico. Rientro in paese. Acqua e un'anima gentile mette fuori casa una doccia :P. Stormo di bujette che incita. Foto di rito con giudizio negativo. Primo giro. Si ricomicia. Inizio bosco vado dritto. Sento una voce: no di là!!! Azz ... sbaglio strada al secondo giro!! Cjocon di soreli!! Riprendo la salita alla chiesetta. Questa volta sento che sono più lento. Sudo come un mulo. Ma vedo attorno a me un po' di morti ... più morti di me :) Riesco a sorpassare. Ma sono più anziani. Durante rientro in paese sento uno che mi recupera. Devo impegnarmi per non subire il sorpasso. Termino. 20 punti portati.

[1h6'44" a 21'30" da Tiussi]
 
X LAVAREDO ULTRATRAIL - CORTINA
Mancano una decina di metri. Alzo i bastoncini e li incrocio. X! Riavvolgo un nastro lungo 10 anni, iniziato grazie alla rannerMantoani e proseguito tra mille fatiche ed emozioni. Temporale massiccio prima della partenza. Aspetto che smetta un po' prima di recarmi al nastro, ma quando mancano 30' devo andare ad infilarmi nella pancia del gruppo. Solo. Questa volta. Speaker multilingue copre tutto il vociare. Mancano 10' e non piove più. Un tedesco mi chiede di tenergli i bastoncini per togliersi il kway. Guardo in alto, ci penso e chiedo di ricambiare il favore. Sono in lungo ma prevedo caldo. Siamo come sardine. C'è anche l'olio, sentito l'odore. Parte Morricone e il tempo ora è tutto per il countdown. Reset mentale. Via tra due ali di folla. Via con due ali di follia. E' solo l'adrenalina che ti trascina fuori Cortina. Sorpasso incitandola la Natalina. Neppure passati un paio di km che subito c'è uno contromano: ti ritiri? sì, non ce la farò!!! mah. Finito l'asfalto c'è l'imbuto del primo sentiero. Saluto Simone. Si comincia coi bastoncini. Fila indiana fino alla carrareccia. Questa salita è assai malleabile, coi bastoncini si riesce a mangiarla senza patemi (forse ho imparato ad usarli). Scollinato c'è il traverso e si puo' correre. Piano piano si arriva alla prima discesa. Siamo in fila e i sorpassi sono difficili. Devi tenere d'occhio le radici per non terminare la gara. Ed infatti subito incontro una di colore che piange. Deve aver preso una storta e per lei è giunta la fine. Appena scesi si ricomincia a salire. Anche questa salita che ti porta al Son Forca non è sfibrante. Dopo un primo strappo ad Ospitale c'è il primo ristoro bolgia. Tazzona mega di coca e pezzi di banana conditi con manciata di uva passa. Incontro Susanna e il suo lui. Saluto e riparto, ed è subito rampa. So che per scollinare ci vuol tempo ... ma ne ho ;) La discesa non è facile, anzi. Questa volta non ho il treno e viaggio a vista, subendo qualche sorpasso. L'arrivo a Federvecchia avviene verso le 4. Qui trovo diversi seduti. Una tattica è anche quella di tirare tra un ristoro e l'altro e poi riposarsi ... ma non è la mia. Sono più per il lento trattore. Abbandono il ristoro e si comincia l'attacco lungo alla Forcella Lavaredo. In effetti si può dire che si parte da qui .. anche se in mezzo c'è la discesa al lago di Misurina. Siamo un bel gruppo infarcito di francesi e polacchi. Dopo un noiso pezzo asfaltato (albeggia e chiudo la frontale) si presenta un traverso da maiali. Il tracciato è inclinato e con fango fino ai polpacci. Uno dietro l'altro siamo lentissimi. Ognuno calpesta l'orma del precedente tenendosi in equilibrio coi bastoni. I voli sono al ordine del secondo. Il tratto è lungo e non molla ...anzi incolla :) E qui vedo una cosa strabiliante: uno è in sandali!!!! Non ho bevuto! Un nero ha i calzini e i sandali!!!! e non è lento!!!! Un mito o un pazzo? :P Planiamo sul lago. Si ricomincia con uno dei miei pezzi più indigesti, l'attacco al Auronzo. Questa volta mi scivola via assai velocemente, tanto che quando vedo il rifugio che sembra irraggiungibile non mi demoralizzo. Mi demoralizzo quando arrivato sù vedo una coda da museo Van Gogh per accedere al rifugio e prendere il salutare brodo. Incredibil!! Sono ad un trail e sono in coda!! Dopo una 15' riesco ad entrare e a prendere una ciotola. Bevo e poi mi dedico alla toilette ;) Riparto dopo aver riempito le boracce. Lungo la salita alla forcella si incontrano i primi turisti che ci guardano sbarrati .. forse la notte ci ha trasformati un po' in zombi :) Le 3Cime sono quasi pulite da nubi e si mostrano in tutta la loro imponenza. Comincio a scendere. A dx vedo un bel B che si cala gli short ... a volte la LUT è anche questo. Semino il sandalista, mi sa che per lui è dura la pietraia :) Dopo il primo ripido si può correre. La valle la conosco e so che è distante Cimabanche. Oramai siamo sgranati. Appena si comincia a lambire il Landro sento che sto esaurendo il carburante, e il caldo non aiuta. Il Sandalista mi risorpassa. Economizzo e mi trascino fino al checkpoint. Mentalmente il freno della LUT è sempre presente. So bene che una crisi può sempre arrivare e atterrarti. Basta poco per passare da torero a toro. Sento il fischietto e l'incitamento del supporto. Qui ho il cambio. Passo al leggero sopra, mentre mantengo il lungo sotto visto che si prevedono temporali pomeridiani. Tachipirina va presa dato che la bandella è da un po' che mi bruciacchia. Via verso Larosa. Salita a me consona visto che coi bastoncini ho un buon ritmo. Mi attacco a due canadesi. Una non sta bene. Comincio a sentire l'achille dx. Brutti pensieri. Una amica le raggiunge e fa la discesa con loro. Le semino alla discesa a Ra Stua. Qui dopo due brodi mi accingo ad iniziare la parte più LUTtuosa. Si scende e si va a prendere la valle infernale: Travenanzes. L'attacco è un ripidissimo che fa sembrare tutto il dopo pianura. Entri nella gola e tutti i buchi della roccia ti sputano acqua, non so se è un benvenuto. Testa bassa e via in modo noiso fino al fiume. Qui un gruppo si sta togliendo le scarpe. Non è una soluzione giusta per me. Io e un altro guadiamo con ... e l'acqua ti arriva sopra i booster. Dopo un po' devi riguadarlo. Rientriamo dentro. Split-splot ora senti tra le dita dei piedi .. ma credo che presto sarà tutto bagnato. Infatti prime gocce e tuoni lontani. Su il kway. Per fortuna valico la forcella prima del temporale. Comincio a beccarla dopo un po' di discesa. Me la becco tutta sul dente prima del Col Gallina. E non è calda, anzi. Anche qui brodo caldo. Mi butto su roba pesante ... prevedo freddino sul Averau. Si riparte e smette di piovere. La salita è scalinata gran parte, quindi è come salire ad un santuario. Su al terminal c'è un banchetto abusivo che ti dà un thè caldo! Viva l'abusivismo!! L'inizio della discesa è terrificante. Un centinaio di metri di pista verticale che spinano le cosce. Per fortuna poi si mette meglio, ma non riesci a godertela che subito cominci a risalire. Piove. Arrivo con altri sotto le antenne. Diluvia. Tuona. Cerco di evitare l'imponente scalinata andando di lato. Arrivo giù e dopo aver spedito via il supporto mi infilo in tenda. Qui c'è un orientale che vomita sotto gli occhi di un compagno. L'organizzazione chiede se qualcuno si ritira. Undici di loro accettano di salire sul bus. Molti sono in corto ... troppo corto per proseguire. Ehi! ma scherziamo?? Devo trovare qualcuno per proseguire .. e subito prima che venga buio. Morire da solo mi rompe. Chiedo ad un altro japan .. è titubante. Uno mi dice: vengo io ... andiamo subito allora! Usciamo in un diluvio e un freddo cane. Tuona. Mi fa strada. Parliamo un po', soprattutto di fulmini. Ad un certo punto gli dico che il suo ritmo è troppo elevato per me. Allora mi fa fare strada. Dopo un paio di km smette di piovere. Cominciamo a recuperare alcuni. Saliamo assai veloci alla forcella. E ci arriviamo col chiaro! Accendo la frontale prima dell'ultimo dentino .. che non mi ricordavo fosse un canino vladiano! Scolliniamo e mostro a lui l'illuminato ristoro della Croda. Corrichiamo e già mi pregusto la solita birra. All'entrata in tenda ho la mia delusione: nuje bire! no jè pluj religion!! Allora ennesimo brodo. Ripartiamo e ci trasciniamo uno. Ben presto arriviamo al tagliagambe. Una Streif fatta di radici assassine che possono essere tagliole perfino per orsi. Avevo avvisato il compagno ... faccio strada e scendiamo tremebondi. Finito il supplizio so che è solo questione di tempo. Mi fermo a far pipì. Mi faccio trascinare dalla carrareccia in discesa ma non corro. La vista delle luci è notoriamente finta :) Ecco, appena vedo l'asfalto comincio a correre. Ad un certo punto recupero il compagno che si era fermato ad annusare un pino mugo (!!). Entro in Cortina. C'è gente. Al bar mi danno il cinque ... incrocio le racchette. X!
Grassie. Senza molti di voi non avrei cominciato ....continuato...

La LUT è un pellegrinaggio .... è una fuga ... è un risveglio ... e una Commedia .... è medioevale.
[25h31'39" a 13h16'33" da Symonds]
 

II CRAMARS TRAIL - VINAIO
Ultima corsa preXLut. Si parte da Vinaio di Lauco dove arrivo all'alba (forse si poteva dormire un po' di più :) con il neofita Franz. Siamo un buon centinaio alla partenza del percorso lungo. Il tempo è un'incognita. Sembra sereno ma qualche nero gira, quindi decido per maglietta pesantina e kway in fibia. Un minuto di silenzio prima dello start rende la vallata quasi surreale. Via! e per alcune centinaia di metri è solo asfalto; poi il serpentone si imbottiglia sul sentiero Cimenti che tira subito su fino alle 4 case di Val di Lauco. Sudo! Potevo andare in canotta! Il bosco è magnifico e non ti fa sentire la salita. Trovo un buon passo. Dopo il ristoro comincia un bel sali scendi. Franz non si trova a suo agio, lui è uno stradista. Ma giunti alla carrareccia le sue doti si fanno sentire sulle mie gambe. Leggere pendenze, solo i tornanti ti alzano ... e mi stacca. Corricchio anch'io a strappi. Piano piano arrivo a Malga Claupa. Qui ristorandomi riprendo energie. Si comincia a salire verso il punto più alto. Visione spettacolare. Mi accodo al bujettoCragnolini. Cominciamo a scendere. Prendiamo velocità. Ed ecco che dietro una curva ritrovo Franz, fermo. Si sta lavando dopo una caduta presso un ristoro "abusivo"! Mi dice che per distrazione si è leopardato! Cominciamo una salita. Faccio il treno e ogni tanto mi giro per vedere come va. Si valica facilmente il Dauda ma qui ci si trova sul ciglio di una picchiata! E' erbosa, ripidissima. Vedo che il compagno è in difficoltà. Mollo il bujetto e faccio assistenza al dolorante. Diversi ci sorpassano. Piano piano arriviamo al bosco. Anche qui non è semplice per lui. Ad un certo punto inforchiamo una carrareccia. Ora è più a suo agio e io posso ripartire. Recupero un paio di posizioni. Sosta ad un ristoro. Si continua a scendere. Si passa per Runchia. Metto il piede in una buca. Storta!Leggera. Riprendo il bujetto. Qui gli organizzatori piazzano una salita. Solita cattiveria finale. Trovo gli ultimi della corta che gentilmente lasciano strada. Aggancio un col cane infostrada e una milanese. Lei si attacca. Ogni volta che mi chiede quanto manca, rispondo 2! Lei replica: erano prima 2! Mi riscappa il bujetto. Entrati in Vinaio si fa asfalto e ...finalmente si plana sul traguardo con la bimba in coda.

Una corsa che merita sia come percorso sia come visuale.
 
[3h23'39" a 1h10'7" da Plesnikar]
 

III TRE CASTELLI TRAIL - VENZONE
Mi ero ripromesso di non partecipare più a questo trail ...  ma avevo bisogno di un lungo e poi dovevo ritornare per capire la paura di un anno fa. Macchinata pre-albeggiante con trattorLara e Zugna. La piazza di Venzone alle 6 è deserta ma a poco a poco spuntano i trailers. Ritrovo il Norvegese e ben due bujetti da passatore: Sara e Comini. Il tempo non pare malvagio, ma decido di mettere in zaino due maglie a maniche lunghe, visto che danno temporali al tardo pomeriggio. Spero di arrivare prima. Alle 7 il serpentone parte. Sto accodato per un po' al trio Norvegia-Zugna-Comini, ma il loro ritmo non è il mio e già sull'asfalto li perdo. Il primo tratto è il meno duro del trail ed è tutto corribile. Lambire la chiesetta di S. Agnese è suggestivo. Si scollina e si piomba su Gemona. Si passa accanto ai concorrenti della corta e si sale al castello. Altro fascino sfiorare la cattedrale. Dopo la galleria si sale di brutto verso il Zuc de Cros. Sulla discesa cominciano a sorpassarmi i primi della corta. Sono delle schegge che lascio passare. Montenars. Discesa con ristoro al Tulin. Quelli dalla corta mi stanno mangiando. Tra loro c'è il bujetto Aurelio. Discesa continua fino ad Artegna. Con mio stupore non si va su al castello. Salita al Faeit. Comincio a sentire un po' di stanchezza. I bastoncini sarebbero una manna. Scollinato la strada è bella larga e scende piano piano. Al Roccolo c'è un altro rifornimento dove mi faccio di coca :) Nel tratto di asfalto che segue credo di essere perso e aspetto se arriva qualcuno. Due trailers giungono e mi dicono che siamo giusti. infatti dopo poco si taglia su un sentiero a dx che ripido comincia a salire verso il Curnan. Mi alzo di poco che vedo Comini che scende. Mi dice che la salita non fa per lui. Ma come?? E' il tuo terreno di casa questo! Cerco di convincerlo a proseguire con me, piano piano. Non riesco a convincerlo! Peccato! Appena esco dal bosco comincia a piovigginare. Infilo la giacca. La salita si fa sempre più ripida. La conosco. La pioggia si trasforma in grandine. Fine. Punzecchia viso e mani. Vedo solo un paio di persone davanti e verso giù un rado serpentone. Siamo sulle spalle gibbose che portano alla chiesetta. Non riesco a vederla. Ho una donna davanti in verdegiallo. Fa freddino. Ad un certo punto un lampo. Mi acceca quasi l'occhio dx. Mai visto così vicino. Bianchissimo. Una saetta vicinissima. Il suono non è quello normale. Somiglia ad una condensatore che esplode, amplificato al massimo. Improvvisa è stata, senza preavviso. La donna davanti a me urla: dobbiamo muoverci da qui! Mi abbasso. Prendo il cell dallo zaino e lo spengo. Mi sorpassa quello dietro. Tiene i bastoncini più bassi possibili. Comincio a camminare basso. Paura e fatica mi piallano. Arriva qualche folata di vento, che ti spinge verso dx. Mi chiudo nella giacca, ma col cappello non vedo che i miei piedi. Terrore. Aspetto altri fulmini che non arriveranno. Nella mente mi ritorna il Floriz di anni fa. Non vedo l'ora di arrivare alla chiesetta. Non si vede, ma dopo poco ci sbatto contro. Nel portico saranno 5-6 che si cambiano. Non mi fermo, mi accodo subito ad alcuni che stanno scendendo. Voglio abbassarmi al più presto ... e infatti dopo poco entro nel bosco ... con sollievo. La discesa è uno scivolo di pantano. Ma le scarpe tengono, visto che tento di stare anche un po' fuori pista!! Mi aiuto con gli alberi. Un ramo mi apre un dito. Strada e subito alla sella dove c'è il checkpoint. Mi ristoro. Una mi vede il dito insanguinante e gentilmente mi disinfetta e mi fascia. Qui c'è il bivio. Un responsabile mi chiede se ho il telo termico e la maglia lunga. Yes. Me lo chiede un paio di volte. Yes. Allora mi fa proseguire per i 50. Nessuno è con me. Solo uno lontano davanti. Subito dopo mi fermo. Decido di infilarmi la maglia lunga. Poi comincio a salire sul mio incubo: Chiampon! Prime rampe e prendo uno. E' un brasiliano! Il tempo migliora. Non piove. Non fa neppure freddo. Arrivo alla Signorina. In effetti è un passaggio spettacolare. Un ponte sul vuoto. Poi c'è il tratto "mio", ma questa volta non sono solo. Ho il brasiliano in coda e un addetto che mi consiglia come passare tra le lapidi. Vado su a gatto, o meglio a capra. In effetti non devi avere vertiggini .. se no son azzi!! Dai dai ..dai mi dico che il peggio è andato! A poco dalla cima uno del servizio mi imbocca un pezzettino di cioccolato, una particola ben accetta :) Domato il mio mostro comincia la discesa. Si apre un fronte di neve senza fine. Mi attacco alla corda. Uno dietro scivola sulla sua giacca. Preferisco passare da rinvio a rinvio ...ma ad un certo punto la corda finisce e ... neppure impreco che subito quello dietro mi falcia. Scendiamo una decina di metri a treno. Fermi giusto prima di alcune rocce. Scendere sulla neve è bello ...se non ci fossero delle rocce vacanti e se le ginocchia non fossero cristalli. Lui ha le racchette e scia :) Io diedro affondo ... pattino ... culatto... E' una discesa interminabile. Ma piano piano è si riesce ad oltrepassare anche questa. Ultimo ristoro. Qualche battuta. Scendo con alcuni del ristoro .. mi deviano dal tracciato! Mi accorgo e devo fare una diagonale per riprenderlo. La discesa ora è soffice. Prendo una coppia. Me li ricordo. Con loro è un tira e molla già da tempo. Prendiamo una bimba in rosso che è accompagnata da uno fuori gara. Aspettiamo l'ultima salita. Qualche rio da attraversare e in uno scivolo ed entro fino al ginocchio! Le vesciche nelle scarpe si fanno sentire sempre più. Il passaggio accanto alla Venzonassa è troppo suggestivo: una forra profonda, acqua verde blu. Comincia la salita. Ultima di giornata. Sotto la pioggia. Non me la ricordo ma so che è assassina. Non molla. Ripida. Il Plauris, una piaga. Sono perso dalla compagnia. Si attraversa la strada. Si chiede. Si sa che ti rispondono sempre sbagliato sul quanto manca. Prendo uno. Finalmente scolliniamo. Lo lascio passare. La discesa è su pietre bagnate, rischio di cadere ad ogni passo. Ho paura per le ginocchia. Scivolo un casino di volte. Comincio a vedere Venzone. Vengo superato da un caccia. Sempre più vicini gli scorci giù. Entro tra le case. Un ponte. Piove. Il mio parcheggio. Le mura. La porta. Lo striscione. La bujettaLara che mi "infascetta". Fatta... e non ultimo! Subito sana doccia. Paura del Chiampon vinta. Grazie anche all'organizzazione.

Post doccia mi giunge la notizia che stanno cercardo un vicentino. A cena la tragica conferma. Forse l'ho vissuta da vicino. Forse da vicinissimo. Non mi sono accorto di nulla. Dispiace ma è stata una cosa imprevedibile. No son peraulis. Mandi trailer 
 
[10h53'35" a 5h03'13" da Fantuz]

ISTRIA TRAIL - UMAG
Primo serio lungo pro-LUT. Rispetto un anno fa hanno aggiunto qualche km e un po' di dislivello. Scrocco il passaggio al trattoreLara. Non ci perdiamo per giungere all'alba ad Umago per ritiro pettorale. Una schiera di pulman sono pronti a portare i runners a Buzet. Si sale. Organizzazione perfetta. La strada è lunga ....e pensare che dovrai farci ritorno ... non è un bel pensare. A Buzet c'è la novità: non si parte come un anno fa dalla città vecchia con picchiata, ma direttamente dal basso. Incontriamo il kaiserino Regattin e cerchiamo un WC. Qui i supermercati sono ben attrezzati. Dobbiamo aspettare un'ora e ci gustiamo qualche passaggio dei L (110km) e XL (100m), gente che ha passato la notte ma sembra ancora pimpante. Manca poco alle 9 e ci raduniamo sotto lo Start. Chiedo al kaiserino quanti minuti mancano. 3! Troppo pochi per un necessario bisogno. Faremo. Si parte e subito si passa un ponte e si sterza su sterrato. La prima salita è facile e tengo a tiro il kaiserino. Appena inizia la discesa i movimenti bassi cominciano a farsi sentire troppo. Studio la cosa. Scorgo un bivio a y con curva. Mi infilo e lo trasformo in ... ;) Riprendo più leggero e spero che sia l'ultimo pit-stop per oggi. Si continua a scendere e recupero qualcuno. Ho memorizzato che ci sono 6 salite con dislivelli inferiori ai 400m. Arriva presto mezzogiorno. Fino a quando si viaggia in bosco si sta bene, appena metti fuori il naso cominci a cuocerti. I ristori servono altrochè. Arrivare a Montona sa di tuffo nel passato. Strada bianca con paese su. Entri tra i turisti che ti applaudono, ma non capiscono che i veri sono gli L e XL. Mi ricordo un anno fa: pioggia e bora. Oggi solo sudore. Dopo Montona si passa la Mirna e c'è una spada di asfalto prima dell'attacco alla 5° salita che ti fa il contropelo. All'inizio della salita trovo il trattore che si sta riposando. Mi dice che forse è partita troppo forte. Continuo, tanto dovrebbe raggiungermi visto la mia poca-autonomia. Questa salita si fa sentire. Sono in un gruppo. Prendo la testa su una carrareccia bianca e ... vado lungo. Gli altri mi richiamano. Perdersi con tutti quei segnali è da orbi!!! Un croato sta raccontando qualcosa: capisco solo fantozzi e lingua felpata!! Appena inizia la discesa c'è un ristoro in una tenda. Fuori si vede un sedere non ben nascosto. Per fortuna è femminile :) Tendone con diversi L e XL. Scena oscena: una italica massiccia che fa i 42 si sta abbuffando in piedi ... e non ha neppure fatto 10km!! Lascio la base schifato e riprendo a scendere. Comincio a sentire le gambe dure. Un po' di magnesio. Aggancio alcuni di altre corse. I pezzi di parenzana sono cadenzati da qualche galleria. Ulteriore salita, ha meno dislivello ma qualche dentino. Si passano paesini da altro mondo in questa parte dell'istria. Una casa è incastonata con un cimitero e un rudere di chiesa. Ad un ristoro abbandono la tazza metallica di tante batteglie (a furia di penzolare mi ha distrutto la maglietta!). All'avvicinarmi a Buje sento campanacci e tamburi. Non sono per noi ma per la squadra di calcio. Lambito lo stadio si sale in paese. Qui ultimo ristoro. Mangio come al solito banane e uvetta. Dopo si scollina e si vede il mare! Una grida di gioia! Non è finita, o meglio io ho finito la benzina e mancano ancora oltre la decina di km. Discesa tra uliveti. La densità dei runner aumenta. Aggancio Susanna e Raffaele. Trotterello a volte. Altre mi cammino. Totale riserva. Mi trascino a tira e molla con una dei 42. Cammino. Il tempo scorre e vedo che il muro delle 10 h è impossibile. Lento...lento entro a Umago. Tra le case ho un ultimo sussulto di corsa. Rispetto ad un anno fa ho peggiorato di brutto. Forse il caldo. Forse mi è servito come lungo (69 km) ...e il prossimo anno puntiamo alla L :)
 
[10h25'16" a 3h54'10" da Fuchs]

Unesco marathon F1 - CIVIDALE
Dopo un bel po' di tempo tento di percorrere un half +. Quasi 26 non sono nulla rispetto una maratona ma sempre un buon allenamento:) Chiedo un passaggio ante-ante-sole per Aquileia da dove il bus organizzativo parte per Cividale. Prendo il primo e arriviamo alle 7 nella città ducale. Subito mi sento spaesato: son quasi tutti maratoneti. Non c'è un tendone per cambiarsi e per fortuna i nuvoloni neri non mollano acqua (pessima fase organizzativa!!). Mi siedo in una panca del parco e aspetto mentre un venticello freddo mi congela. Capisco che non posso stare lì e comincio a vagare su e giù. Incontro qualche conoscente. Finalmente si parte. Strade larghe, vuote. Clima ideale. Comincio a macinare. Subito si delinea un gruppetto che ha il mio passo. Il garmin mi marka km dopo km e noto che mi sto stabilizzando a ritmi da half. Miei. Una stanga se ne va in progressione. Tagliare i diversi paesi su strada libera mi permette di osservarli bene. Faccio gruppo con due e ci diamo il turno per tirare. Qualche spettatore c'è ed applaude. Mi vergogno un po' rispetto ai veri che devono fare i 42. Ogni rifornimento e spugnaggio è sfruttato, soprattutto per bagnare la criniera. Inaspettatamente passo la half meglio dell'ultima Palme :). E poi... tengo. Il ponte sul Torre mi rode un poco la media. Comincio a sentire l'ore di Palme. Scollino i 25 km prima delle 2h. Buon risultato per me. Sento una voce dietro che mi chiede se la faccio tutta o mi fermo. E' la bujettaFabiani con le chiome al vento. L'avviso che io sono farlocco e termino in piazza. La incito. La porta Cividale ha quel fosso familiare che odio. Mi tolgo il chip e lo passo alla F2 ...che fa del proprio meglio. E non siamo ultimi :)
 
[2h04'13" a 39'57" da Kuasu]

Regionale Cross - SALT
Un cross col mal di schiena non è proprio il massimo, ma è per il Toro. Terreno pesante giusto per le chiodate. Sono 3 giri per un totale vicino ai 6 km. Allo sparo ci arrivo per fortuna visto che viene leggermente anticipato. Subito mi accodo. Primo giro di visione. Secondo giro di contenimento. Terzo giro ... di poco riscatto. Il primo mi doppia alla grande e capisco che le sue traiettorie sono diverse dalle mie: lui evita il fango io taglio e affondo. Si vede che chi ha gambe può anche allungare. Alla fine sono solo 4 quelli che mi doppiano. il cross è una specialità bella, ma devi stare bene viste le sollecitazioni. Faccio un po' di tira e molla con qualcuno sperando nella morte altrui. Ma è speranza vana. Non ci sono grosse asperità, qualche curva alla sanmartino e un incremento del pantano man mano che passano i giri. Sul rettilineo finale riesco a mangiare una posizione ... un punto in più :)
 
[26'44" a 7'31" da Perencin]

II TREMENDO TRAIL - PURGESSIMO
Mi rimetto in moto su questo mini trail. Sembra mini ... ma il titolo non preannuncia nulla di buono :) Alla partenza sotto un sole primaverile siamo quasi in 400, tra cui diversi bujetti. Il via è dipanato per un paio di km su strada. Mi sistemo dietro e pago subito al primo budello. Si sale da fermi. Non sono terribili salite. Sono le discese che puzzano di Streif: lastre similvertical di pantano con cordino o cavo a lato per non andar di culo. Qui vedo subito chi è nonnoGerin: mi sorpassa come un fulmine. Per fortuna in salita riesco a riprenderlo. Seguendo una su asfalto allunghiamo un centinaio di metri. Risubisco il sorpasso di nonnoGerin e lo rivedrò solo al traguardo visto che io mi fermo al ristoro e lui lo salta. Oramai i miei ristori hanno lo stile LUT. Bevo coca, mangio e gli altri mi mangiano. Altra salita. Un po' di tira e molla con la bujettaMagda. A metà gara mi mangiano due Apicili ... azz. Le discese sono ferrate :) si pattina ... manna per le mie ginocchia. Mi tengo spesso sugli arbusti. Compaiono le stigmati sulla mano dx. Una culattata violenta. E' primavera fuori stagione: costoni a macchie viola e gialle. Al terzo ristoro mi rifocillo per bene: c'è la salita a Castelmonte. Il santuario si staglia nel cielo assai lontano. Salgo per un sentiero mai fatto. A tratti è ripido. Sento che porto la madonna e un paio di santi in spalla :) Scollinare dovrebbe essere l'ultima fatica. La discesa tranquilla dal piazzale si trasforma in pericolante visto il solito pantano condito questa volta con roccette affioranti. Quando tutto sembra tranquillo e si sente il suono dello speaker ecco una sorpresa. Si corre su carrareccia con alle spalle l'arrivo! Sono dietro un serpentone che non riesco ad accorciare ... si vede che mi manca il fondo (e non solo). Se guardo a dx vedo distanti un centinaio di metri altri runners contro verso ... ergo dovrò fare un kilometrico quadrato!! Raggiunto l'altro lato c'è una sorpresa: un vecchietto ci sbarra la strada e ci manda su per una trentina di metri per poi scendere alle sue spalle!!! Una cattiveria assurda! Impiantato l'ultimo dente nelle carni non ho il tempo per imprecare che finalmente arrivo. Giacomino è già stufo di essere arrivato ... si vede che lui è un finiser :) Un trail affascinante che anche se corto è decisamente impegnativo .. più che farti sentire un cinghiale ti ha fatto ruzzolare come un maiale... e per fortuna non pioveva. Da riprovare.
 
[3h30'07 a 1h27'45" da Galassi]

RITIRO LANARO GRANFONDO - CARSO
L'analisi di un ritiro non è mai facile soprattutto se non c'è stato problema muscolare o caduta. Gettare la spugna prima del ristoro è stato facile soprattutto perchè improvviso. All'inizio ho pensato alla mancanza di benzina. Non credo. Dopo aver spazzolato gels, il rifornimento e una pasta la situazione non è migliorata. Partito appensatito dal camel (memore l'arsura dell'anno prima) fatto una discreta prima salita in cui ho perso di vista il jackFinisher. Discesa normale ma con naso gocciolante (eufemismo). Cominciato malessere frontale. Credo che il fintoBuff, dopo avermi cotto un anno a Timau, mi abbia congelato. Sintomi da sonno. Barcolli. Sbatto quasi su Belinda che è contromano. Stop dopo Trebiciano. Mi sfilano mentre cammino... anche Sisto. Forse avrei potuto riprendere. Subentrata la mente col passato. STOP. Mah ...  il primo è sempre duro da digerire. Forse bastava il solito cappello.
  
Corollario amaro: l'unica volta che non lo finisco RobiTram mi fai lo scherzo di non tornare a casa. Lo scherzo è bello se pesante ma dura poco .. vedi di tornare. Ho bisogno di continuare a rompiti lis balis :)
 

Cross CSI - Udine
Rimetto le chiodate dopo un bel po' e mi accorgo di essere stato catapultato di categoria ... tempus fugit! Ultima batteria e non può mancare il fango al Parco del Cormor. Primo giro per assaporare il tracciato. E' filante, ha un piccolo fossato e due rampette con discesa di compensazione nel finale. Perdo subito bujettoFerlizza. Al secondo giro intravedo Gulli, ma rimarrà distante. All'ultima boa sorrido a Pino: non mi hanno doppiato. Il terzo è l'anello della verità. Non sono stanco, ma non riesco a rispondere al kaiserinoRomano. Recupero qualcuno privo di benzina. Sono più un diesel che un booster. Arrivo in culo ad un gruppetto... in fondo un toro è anche un po' maiale :D
[19'33" a 4'31" da Tiussi]  

 

;)