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XVII MARATONINA BUJA |
Si finisce l'annata a Buja. Sterrati e erte non
sono da classica mezza. Forse sono questi che la
rendono unica. Mi presento con i postumi di una
decina di gg di tagadà in mare, conseguente
tirata di 1500km per un corso di trattore (!!) e
un orale ... serve giusto per scarico, visto che
nel motore ho solo 6 km fatti il giorno prima
:). Alla partenza trovo alcuni baviseli
(desiderosi di evadere in rosandra), un
Bfamiliare e a sorpresa il finto ogessino. Mi
piazzo in fondofondo e alla partenza affronto la
erta parlottando. Credo sia l'unico 21 che
inizia come vertical :). Subito si scende su
asfalto. Si sterza a dx e comincia il boschetto.
Vedo i cartelli di schiena che preannunciano che
il ritorno sarà comune. Chicane fra le case e
via su sterrato. I posti meritano e a differenza
di altre volte riesco a vederli. Gli strappetti
ti rallegrano. Se avessi più forma sarebbe gran
cosa. Non ho gran compagnia. Hai ristori o agli
incroci becco dei bujetti che mi riconoscono e
mi incitano/sbefeggiano ... è la notorietà del
non-atleta :) I pezzi sterrati passano più
velocemente degli asfalti. Dopo il 15° ce n'è
uno che mi ammazza ... troppo noiso. Oramai odio
il cemento. Dopo l'ultimo ristoro si riprende il
pezzo di andata. Sento la stanchezza. Inizia la
salita. Prendo qualcuno che cammina, ma sono
curvo e lento. Subisco un sorpasso. Alcuni
sembrano lì ma non li prendo. Vedo alle auto chi
ha già finito. Sento dietro che Mpia, l'avevo
sorpassata in crisi al 14°, sta rinvenendo.
Sulla discesa ultima mollata di gambe. Finisco
il 2016. Anno strano. Buona LUT ma nulla più.
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[1h54'44" a da Neukomm] |
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I FORUM JULII TRAIL -
CIVIDALE |
Scrocco il passaggio al Jack ed arriviamo in una
Cividale ancora dormiente a questa prima
edizione del trail (direi mini visti i soli 20
km). Vento gelido ci accoglie nel piazzale, ergo
muta. Una decisione che pagherò cara. Cominciamo
a riscaldarci e il solito giudice solerte mi
stoppa e mi fa spostare il pettorale dalla
coscia al petto. Partiamo e cerco di prendere un
ritmo decente. Si sale su sentiero. Comincio
subito a grondare acqua. Errore madornale la
doppia termica, anche perchè di freddo non c'è
ombra. Tengo a bada ai miei soliti compagni per
i soliti primi km ... poi entro in solita
riserva. In discesa il Jack e Caputo mi
mangiano. Spesso si calpesta un tappeto di
castagne. Mi prende anche la OrdoRomana! E'
veramente migliorata molto .. o io peggiorato :(
La seconda discesa è più tecnica e riesco a
ri-sopravanzare i compagni, che mi riprendono
appena spiana. Li vedo sparire all'ultimo
ristoro prima dell'ultimo strappo. Salita ripida
e stanchezza mi fanno accumulare minuti che non
recupero in discesa. All'arrivo prendo qualcuno
sul infame asfalto. Una bella corsa, veloce per
chi lo è. Non presenta dislivelli acuti. Da
riprovare.
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[3h04'38" a 1h17'20" da Neukomm] |
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2 SKYRUN TULIN -
MONTENARS |
Il secondo anno senza il nugolo di bujette della
precedente edizione. Arrivo grazie ad un
passaggio pescato in rete. Questa volta la corsa si preannuncia
freddino ... e magari con un po' di pioggia.
All'iscrizione incrocio un Bfamiliare. Scambio
due parole con Regattin che mi illustra una
variante. La
salita al Quarnan è la solita sfaticata iniziale
su un bel zig-zag. Prima discesa su pista
veloce. Ristoro. Viene la parte più bella, ora.
Discesa e percorso tecnico che se piovesse
sarebbero ..azzi nel tratto a cordino. In un
gruppetto mi faccio il solito tira e molla:
recupero in discesa perdo in salita.
Sull'attacco dell'ultima salita sono solo.
Davanti a me vedo maglie lontane ma non
accorcio. Altra spalla del Quarnan (che oramai
conosco a memoria) e giù sotto le prime gocce.
Recupero qualcuno rotto. Il tratto d'asfalto mi
annoia e mi imballa le cosce. Ultimo bosco in
compagnia. Arrivo ... con la solita costante: peggio di un
anno fa!
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[3h31'14" a 1h29'34" da Moia] |
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12 SKYRACE DOLOMITI
FRIULANE -
FORNI DI SOPRA |
Un anno fa alla partenza mi shockavo nel vedere
Robytram in muta lunga ...questo anno lo shock è
immenso a non vederlo. Non c'è molta gente alla
partenza di questa sky. Troppe le gare in
concomitanza (la fidal ha piazzato il suo trail
a piancavallo ...sarà un puro caso??). Dopo il
minuto di silenzio vero si parte e il serpentone
punta nel fresco bosco che porta alle radici
della forcella Lavinal. Qui c'è il primo
ristoro. Visto il sahara di un anno fa ne faccio
tesoro. Ora iniziano le danze sul zig-zag del
sentiero 367. Sorpassare è per cosce potenti
visto che è stretto e chi usa i bastoncini è
mortale. Sorpasso un tappo che ha frenato
assai. Allungo ma poi altri mi riprendono. Siamo
ancora in ombra. Inutile guardare su, visto che
la forcella è invisibile. Un falso si ha ad una
pseudospianata. Ecco lassù si scollina, c'è il
cristo ... ma anche un buon dente prima. Discesa
morbida. Ho le gambe imballate :) Giù fino al
ristoro. Separto cibo dal bere, tipo trail.
Faccio il piene, forse anche troppo. E ne
risento sul traverso che porta all'Urtisiel. La
seguente discesa è pilotata dal soccorso e
quindi non posso divertirmi :( Prima degli
scalini si sterza. Si è sentito l'odore del Giaf
... ma ora si va su. Salita erta e assai noiosa.
Questa volta hanno piazzato un ristoro (passato
docet!) con Caputo. Allo scollinare c'è un
cordino. Nulla di difficile. Ma la salita non è
finita. Si risale. Poi un leggero traverso.
Compagnia scarna. Ripicchiamo sul Giaf. Anche
ora sentiamo solo l'odore e subito siamo deviati
per la risalita. Ultimo dente che termina nel
bosco. Altro abbeveraggio. Discesa con alcuni
sorpassi. So che il rifugio è lontano. Sbuffo.
Devi stare attento alle sconessioni. Si sentono
le voci sempre più forti. Lo vedi solo
all'ultimo. Mangio e bevo. Ora è tutta discesa:
prima sentiero salterino, poi largo e morbido,
ed infine duro asfalto. Quando si sterza per
l'ultimo prato sono in riserva. Siamo pedine
distanziate. Sul ponte finale pesco un CIM e una
posizione. Anche questa fatta ...ma peggio di un
anno fa!
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[3h51'51" a 1h34'43" da Kovacic] |
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3 RIFUGI STAFFETTA -
COLLINA |
Mi mancava solo la salita ...et voilà questo
anno sono stato traslato là :) C'è un momento in
cui capisci che non sei proprio a luogo: la
chiamata. Vedi i partenti e le gambe un po'
vacillano. Ma è una questione di poco tempo:
pronti via e scappano tutti dall'arena di
Collina come tori a s.firmino. Ti guardi in
dietro e ti senti assai solo. Inizio in leggera
discesa e poi si comincia. Salita al Tolazzi a
strappi. Penso che se tento di seguire qualcuno
mi fumo i polmoni. Dopo un po' prendo la bujetta
lituana. Ha il mio passo e mi accodo.
Probabilmente per lei non è giornata. Dopo un
paio di km si tange il Tolazzi e si inizia
veramente a salire. Si comincia a camminare. C'è
assai umidità. Riesco a staccarmi da Alj. La
traccia è un taglio della canonica strada per il
Lambertenghi. Piano piano recupero qualcosa.
Sorpasso uno che si è fermato. Forse ha dato
tutto sull'asfalto. Cerco di accodarmi a un buon
filotto. Ma è dura. La salita non dà tregua e il
tempo passa. Sono quasi accodato e vedo i
tiranti del montacarichi. Riconosco il posto da
piccole memorie. C'è come un gomito dove perdo
di vista il treno anche perchè ci sono dei
trekkisti. Quando li rivedo ...sono molto
lontani!! O sono scoppiato o loro hanno seguito
una scorciatoia. Incrocio i traversisti. I
bujetti veloci e la bujetta. Un po' li invidio.
Sterzo a sx sull'ultimo rampa. Sento il mio
nome. Cerco di corricchiare ma sono sulle
ginocchia. Molinaro mi aspetta! Lo tocco e via!
Anche questa è fatta. Ora è provata tutta. Quale
è la migliore frazione? La prima è la più dura.
Il traverso il più affascinante. La discesa è
adrenalina. Vedremo il prossimo anno di migliore
il nostro 95° :)
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[52'5" a 21'49" da Toninellil] |
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ULTRAVERTICAL GEMONA |
Questo è un vero vertical! Parto a fianco del
JackRosandrino e ancora sull'asfalto sono
"perso". A differenza di due anni fa questa è
una perdita fisica. Il gruppo sfila via lontano.
Mollo la corsa molto prima dello sterrato.
Tagliamo diverse volte la strada asfaltata, ma
non riesco a sfruttare la non pendenza. Comincia
il sentiero vero. I bastoncini non mi servono
molto sui sassi: non riesco proprio a
sfruttarli, sono più un peso. Gocciolo. Mi
superano due ragazze. Sarà un Bel vedere ma è
anche sintomo di scivolamento. Sono l'ultimo di
un gruppetto e faccio continuamente la molla.
Non riesco mai a prenderli definitivamente. Al
ristoro mi fermo e bevo 2 the. Nel fitto bosco
inizia il muro. Me lo ricordo bene: è la discesa
dei 3 castelli. E' un verticale. Qualcuno ti
fotografa. Me ne fa diverse. Vuol dire che sono
proprio fermo. Mi rendo conto. Vedo uno in
giallo che è piantato MA non lo raggiungo mai.
E' vero che tra due punti ci sono unfiniti
punti!! Finalmente arrivo. Jack è già disudato
... ha un altro passo. Non può finire così!! Ci
vediamo il prossimo anno!!
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[1h7'37" a 28'12" da Starkl] |
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VERTICAL VARMOST -
FORNI DI SOPRA |
Dopo aver dovuto rinunciare al Trail delle
Orchidee per indurimento (:( ricominciamo da
questo vertical. Il buon Stiefin non si presenta
(e fa male), ma ritrovo con piacere il
presidenteAquilotto. Questa volta rinuncio ai
bastoncini ... voglio vedere come va con sole
gambe già legate da una ScalaSanta. Alla
partenza mi circondo di rosandriani e non mi
accorgo della partenza (sparo?). Si parte, tutti
corrono, sono sfilato. L'Aquilotto mi saluta.
Vecju ma altri pas! Piano piano ci si alza e si
cammina .. e si recupera posizioni. Alzo gli
occhi e vedo già i primi lassù. Fila indiana.
Chi sorpasso sbuffa. Per sorpassare i bastoncini
devi uscire dal falciato e fai fatica. Il tempo
non è afoso ...ma grondo come un cammello. Al
primo ristoro mi fermo a prendere due bicchieri.
Bere e abluzioni. Si riprende su ripido.
Rimpiango i bastoncini. mani sui fianchi. Mi
accodo ad una giovincella. Dura superarla. Ci
sono bimbi oramai lontani. Non credo che tutti
facciano la corta :) Un aski mi supera di gran
carriera e tira uno. Uno mi supera di gran
carriera e trascina per il collo un cagnolino
nero. Alla prima funivia c'è ristoro. Bevo the.
Si riprende. Ho un rosandrino a tiro. Ma ogni
volta che quasi lo tocco, lui mi scappa. Stessa
cosa con un giovane. Ultimo strappo e uno
vecchio con le racchette (super incitato) mi va
via. Sul piano finale cerco di prenderlo ... ma
invano (poi vedro' che è del '49!!). Chiudo ma
non peggio della mia prima. Prossima volta
ritento senza i bastoncini :)
Come mediomen mi chiamano sul palco per
regalarmi i bastoncini curvi ... si narra ... ma
visto che sono già andato via ... si viot chi no
meretevi :(
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[48'00" a 19'43" da Da Col] |
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REGIONALE CORSA
MONTAGNA - TERZO |
Buja chiama, bara risponde. Arrivo bigoloso, ma
appena vedo il posto mi ricordo che ero già
stato al Gortani. Come sempre non mi ricordo il
tracciato. Piuzzi mi consegna il pettorale e mi
preannuncia che noi simil-giovani partiamo alle
11 ... orario ideale per finire ben cotti. Molti
bujetti presenti. Scambio alcune parole col
redivivo bujettoComini prima dello start. Si
parte in salita. So che sono due giri, quindi il
primo è di perlustrazione. Si scende e poi si
sale verso una chiesetta. Scalini. Imbuto. Si
entra nel bosco. Fresco. Sorpasso la
morteJalmicco. E' la prima volta che riesco a
stargli davanti. Comunque bujettoComini mi
ha già seminato. La salita è bella tosta e
riesco a tenere un buon ritmo. Per fortuna è
tutta in bosco. Ma si suda... si suda. Sopra c'è
un ristoro. Finalmente acqua. Sempre poca quando
si arriva in coda. Discesa larga. Anche ripida a
tratti. Sterzata a sx. Si risale. Bel sentiero
di discesa ora, anche tecnico. Rientro in paese.
Acqua e un'anima gentile mette fuori casa una
doccia :P. Stormo di bujette che incita. Foto di
rito con giudizio negativo. Primo giro. Si
ricomicia. Inizio bosco vado dritto. Sento una
voce: no di là!!! Azz ... sbaglio strada al
secondo giro!! Cjocon di soreli!! Riprendo la
salita alla chiesetta. Questa volta sento che
sono più lento. Sudo come un mulo. Ma vedo
attorno a me un po' di morti ... più morti di me
:) Riesco a sorpassare. Ma sono più anziani.
Durante rientro in paese sento uno che mi
recupera. Devo impegnarmi per non subire il
sorpasso. Termino. 20 punti portati.
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[1h6'44" a 21'30" da Tiussi] |
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X LAVAREDO
ULTRATRAIL -
CORTINA |
Mancano una decina di metri. Alzo i bastoncini e
li incrocio. X! Riavvolgo un nastro lungo 10
anni, iniziato grazie alla rannerMantoani e
proseguito tra mille fatiche ed emozioni. Temporale
massiccio prima della partenza. Aspetto che
smetta un po' prima di recarmi al nastro, ma
quando mancano 30' devo andare ad infilarmi
nella pancia del gruppo. Solo. Questa volta. Speaker multilingue
copre tutto il vociare. Mancano 10' e non piove
più. Un tedesco mi chiede di tenergli i
bastoncini per togliersi il kway. Guardo in
alto, ci penso e chiedo di ricambiare il favore.
Sono in lungo ma prevedo caldo. Siamo come
sardine. C'è anche l'olio, sentito l'odore.
Parte Morricone e il tempo ora è tutto per il
countdown. Reset mentale. Via tra due ali di folla. Via con due
ali di follia. E' solo l'adrenalina che ti
trascina fuori Cortina. Sorpasso incitandola
la Natalina. Neppure passati un paio di km che
subito c'è uno contromano: ti ritiri? sì, non ce
la farò!!! mah. Finito l'asfalto c'è l'imbuto
del primo sentiero. Saluto Simone. Si comincia
coi bastoncini. Fila indiana fino alla
carrareccia. Questa salita è assai malleabile,
coi bastoncini si riesce a mangiarla senza
patemi (forse ho imparato ad usarli).
Scollinato
c'è il traverso e si puo' correre. Piano piano
si arriva alla prima discesa. Siamo in fila e i
sorpassi sono difficili. Devi tenere d'occhio le
radici per non terminare la gara. Ed infatti
subito incontro una di colore che piange. Deve
aver preso una storta e per lei è giunta la
fine. Appena scesi si ricomincia a salire. Anche
questa salita che ti porta al Son Forca non è
sfibrante. Dopo un primo strappo ad Ospitale c'è
il primo ristoro bolgia. Tazzona mega di coca e
pezzi di banana conditi con manciata di uva
passa. Incontro Susanna e il suo lui. Saluto e
riparto, ed è subito rampa. So che per
scollinare ci vuol tempo ... ma ne ho ;) La
discesa non è facile, anzi. Questa volta non ho
il treno e viaggio a vista, subendo qualche
sorpasso. L'arrivo a Federvecchia avviene verso
le 4. Qui trovo diversi seduti. Una tattica è
anche quella di tirare tra un ristoro e l'altro
e poi riposarsi ... ma non è la mia. Sono più
per il lento trattore. Abbandono il ristoro e si
comincia l'attacco lungo alla Forcella Lavaredo.
In effetti si può dire che si parte da qui ..
anche se in mezzo c'è la discesa al lago di
Misurina. Siamo un bel gruppo infarcito di
francesi e polacchi. Dopo un noiso pezzo
asfaltato (albeggia e chiudo la frontale) si
presenta un traverso da maiali. Il tracciato è
inclinato e con fango fino ai polpacci. Uno
dietro l'altro siamo lentissimi. Ognuno calpesta
l'orma del precedente tenendosi in equilibrio
coi bastoni. I voli sono al ordine del secondo.
Il tratto è lungo e non molla ...anzi incolla :)
E qui vedo una cosa strabiliante: uno è in
sandali!!!! Non ho bevuto! Un nero ha i calzini
e i sandali!!!! e non è lento!!!! Un mito o un
pazzo? :P Planiamo sul lago. Si ricomincia con
uno dei miei pezzi più indigesti, l'attacco al
Auronzo. Questa volta mi scivola via assai
velocemente, tanto che quando vedo il rifugio
che sembra irraggiungibile non mi demoralizzo.
Mi demoralizzo quando arrivato sù vedo una coda
da museo Van Gogh per accedere al rifugio e
prendere il salutare brodo. Incredibil!! Sono ad
un trail e sono in coda!! Dopo una 15' riesco ad
entrare e a prendere una ciotola. Bevo e poi mi
dedico alla toilette ;) Riparto dopo aver
riempito le boracce. Lungo la salita alla
forcella si incontrano i primi turisti che ci
guardano sbarrati .. forse la notte ci ha
trasformati un po' in zombi :) Le 3Cime sono
quasi pulite da nubi e si mostrano in tutta la
loro imponenza. Comincio a scendere. A dx vedo
un bel B che si cala gli short ... a volte la LUT
è anche questo. Semino il sandalista, mi sa che
per lui è dura la pietraia :)
Dopo
il primo ripido si può correre. La valle la
conosco e so che è distante Cimabanche. Oramai
siamo sgranati. Appena si comincia a lambire il
Landro sento che sto esaurendo il carburante, e
il caldo non aiuta. Il Sandalista mi risorpassa.
Economizzo e mi trascino fino al checkpoint.
Mentalmente il freno della LUT è sempre
presente. So bene che una crisi può sempre
arrivare e atterrarti. Basta poco per passare da
torero a toro. Sento il fischietto e l'incitamento del
supporto. Qui ho il cambio. Passo al leggero
sopra, mentre mantengo il lungo sotto visto che
si prevedono temporali pomeridiani. Tachipirina
va presa dato che la bandella è da un po' che mi
bruciacchia. Via verso Larosa. Salita a me
consona visto che coi bastoncini ho un buon
ritmo. Mi attacco a due canadesi. Una non sta
bene. Comincio a sentire l'achille dx. Brutti
pensieri. Una amica le raggiunge e fa la discesa
con loro. Le semino alla discesa a Ra Stua. Qui
dopo due brodi mi accingo ad iniziare la parte
più LUTtuosa. Si scende e si va a prendere la
valle infernale: Travenanzes. L'attacco è un
ripidissimo che fa sembrare tutto il dopo
pianura. Entri nella gola e tutti i buchi della
roccia ti sputano acqua, non so se è un
benvenuto. Testa bassa e via in modo noiso fino
al fiume. Qui un gruppo si sta togliendo le
scarpe. Non è una soluzione giusta per me. Io e
un altro guadiamo con ... e l'acqua ti arriva
sopra i booster. Dopo un po' devi riguadarlo.
Rientriamo dentro. Split-splot ora senti tra le
dita dei piedi .. ma credo che presto sarà tutto
bagnato. Infatti prime gocce e tuoni lontani. Su
il kway. Per fortuna valico la forcella prima
del temporale. Comincio a beccarla dopo un po'
di discesa. Me la becco tutta sul dente prima
del Col Gallina. E non è calda, anzi. Anche qui
brodo caldo. Mi butto su roba pesante ...
prevedo freddino sul Averau. Si riparte e smette
di piovere. La salita è scalinata gran parte,
quindi è come salire ad un santuario. Su al
terminal c'è un banchetto abusivo che ti dà un
thè caldo! Viva l'abusivismo!! L'inizio della
discesa è terrificante. Un centinaio di metri di
pista verticale che spinano le cosce. Per
fortuna poi si mette meglio, ma non riesci a
godertela che subito cominci a risalire. Piove.
Arrivo con altri sotto le antenne. Diluvia.
Tuona. Cerco di evitare l'imponente scalinata
andando di lato. Arrivo giù e dopo aver spedito
via il supporto mi infilo in tenda. Qui c'è un
orientale che vomita sotto gli occhi di un compagno.
L'organizzazione chiede se qualcuno si ritira.
Undici di loro accettano di salire sul bus.
Molti sono in corto ... troppo corto per
proseguire.
Ehi!
ma scherziamo?? Devo trovare qualcuno per
proseguire .. e subito prima che venga buio.
Morire da solo mi rompe. Chiedo ad un altro
japan .. è titubante. Uno mi dice: vengo io ...
andiamo subito allora! Usciamo in un diluvio e
un freddo cane. Tuona. Mi fa strada. Parliamo un
po', soprattutto di fulmini. Ad un certo punto
gli dico che il suo ritmo è troppo elevato per
me. Allora mi fa fare strada. Dopo un paio di km
smette di piovere. Cominciamo a recuperare
alcuni. Saliamo assai veloci alla forcella. E ci
arriviamo col chiaro! Accendo la frontale prima
dell'ultimo dentino .. che non mi ricordavo
fosse un canino vladiano! Scolliniamo e mostro a
lui l'illuminato ristoro della Croda.
Corrichiamo e già mi pregusto la solita birra.
All'entrata in tenda ho la mia delusione: nuje
bire! no jè pluj religion!! Allora ennesimo
brodo. Ripartiamo e ci trasciniamo uno. Ben
presto arriviamo al tagliagambe. Una Streif
fatta di radici assassine che possono essere
tagliole perfino per orsi. Avevo avvisato il
compagno ... faccio strada e scendiamo
tremebondi. Finito il supplizio so che è solo
questione di tempo. Mi fermo a far pipì. Mi
faccio trascinare dalla carrareccia in discesa
ma non corro. La vista delle luci è notoriamente
finta :) Ecco, appena vedo l'asfalto comincio a
correre.
Ad
un certo punto recupero il compagno che si era
fermato ad annusare un pino mugo (!!). Entro in
Cortina. C'è gente. Al bar mi danno il cinque
... incrocio le racchette. X!
Grassie. Senza molti di voi non avrei cominciato
....continuato...
La LUT è un pellegrinaggio .... è una fuga ... è
un risveglio ... e una Commedia .... è
medioevale. |
[25h31'39" a 13h16'33" da Symonds] |
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II CRAMARS TRAIL -
VINAIO |
Ultima corsa preXLut. Si parte da Vinaio di
Lauco dove arrivo all'alba (forse si poteva
dormire un po' di più :) con il neofita Franz.
Siamo un buon centinaio alla partenza del
percorso lungo. Il tempo è un'incognita. Sembra
sereno ma qualche nero gira, quindi decido per
maglietta pesantina e kway in fibia. Un minuto
di silenzio prima dello start rende la vallata
quasi surreale. Via! e per alcune centinaia di
metri è solo asfalto; poi il serpentone si
imbottiglia sul sentiero Cimenti che tira subito
su fino alle 4 case di Val di Lauco. Sudo!
Potevo andare in canotta! Il bosco è magnifico e
non ti fa sentire la salita. Trovo un buon
passo. Dopo il ristoro comincia un bel sali
scendi. Franz non si trova a suo agio, lui è uno
stradista. Ma giunti alla carrareccia le sue
doti si fanno sentire sulle mie gambe. Leggere
pendenze, solo i tornanti ti alzano ... e mi
stacca. Corricchio anch'io a strappi. Piano
piano arrivo a Malga Claupa. Qui ristorandomi
riprendo energie. Si comincia a salire verso il
punto più alto. Visione spettacolare. Mi accodo
al bujettoCragnolini. Cominciamo a scendere.
Prendiamo velocità. Ed ecco che dietro una curva
ritrovo Franz, fermo. Si sta lavando dopo una
caduta presso un ristoro "abusivo"! Mi dice che
per distrazione si è leopardato! Cominciamo una
salita. Faccio il treno e ogni tanto mi giro per
vedere come va. Si valica facilmente il Dauda ma
qui ci si trova sul ciglio di una picchiata! E'
erbosa, ripidissima. Vedo che il compagno è in
difficoltà. Mollo il bujetto e faccio assistenza
al dolorante. Diversi ci sorpassano. Piano piano
arriviamo al bosco. Anche qui non è semplice per
lui. Ad un certo punto inforchiamo una
carrareccia. Ora è più a suo agio e io posso
ripartire. Recupero un paio di posizioni. Sosta
ad un ristoro. Si continua a scendere. Si passa
per Runchia. Metto il piede in una buca.
Storta!Leggera. Riprendo il bujetto. Qui gli
organizzatori piazzano una salita. Solita
cattiveria finale. Trovo gli ultimi della corta
che gentilmente lasciano strada. Aggancio un col
cane infostrada e una milanese. Lei si attacca.
Ogni volta che mi chiede quanto manca, rispondo
2! Lei replica: erano prima 2! Mi riscappa il
bujetto. Entrati in Vinaio si fa asfalto e
...finalmente si plana sul traguardo con la
bimba in coda.
Una corsa che merita sia come percorso sia come
visuale.
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[3h23'39" a 1h10'7" da Plesnikar] |
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III TRE CASTELLI TRAIL -
VENZONE |
Mi ero ripromesso di non partecipare più a
questo trail ... ma avevo bisogno di un
lungo e poi dovevo ritornare per capire la paura
di un anno fa. Macchinata pre-albeggiante con
trattorLara e Zugna. La piazza di Venzone alle 6
è deserta ma a poco a poco spuntano i trailers.
Ritrovo il Norvegese e ben due bujetti da
passatore: Sara e Comini. Il tempo non pare
malvagio, ma decido di mettere in zaino due
maglie a maniche lunghe, visto che danno
temporali al tardo pomeriggio. Spero di arrivare
prima. Alle 7 il serpentone parte. Sto accodato
per un po' al trio Norvegia-Zugna-Comini, ma il
loro ritmo non è il mio e già sull'asfalto li
perdo. Il primo tratto è il meno duro del trail
ed è tutto corribile. Lambire la chiesetta di S.
Agnese è suggestivo. Si scollina e si piomba su
Gemona. Si passa accanto ai concorrenti della
corta e si sale al castello. Altro fascino
sfiorare la cattedrale. Dopo la galleria si sale
di brutto verso il Zuc de Cros. Sulla discesa
cominciano a sorpassarmi i primi della corta.
Sono delle schegge che lascio passare.
Montenars. Discesa con ristoro al Tulin. Quelli
dalla corta mi stanno mangiando. Tra loro c'è il
bujetto Aurelio. Discesa continua fino ad
Artegna. Con mio stupore non si va su al
castello. Salita al Faeit. Comincio a sentire un
po' di stanchezza. I bastoncini sarebbero una
manna. Scollinato la strada è bella larga e
scende piano piano. Al Roccolo c'è un altro
rifornimento dove mi faccio di coca :) Nel
tratto di asfalto che segue credo di essere
perso e aspetto se arriva qualcuno. Due trailers
giungono e mi dicono che siamo giusti. infatti
dopo poco si taglia su un sentiero a dx che
ripido comincia a salire verso il Curnan. Mi
alzo di poco che vedo Comini che scende. Mi dice
che la salita non fa per lui. Ma come?? E' il
tuo terreno di casa questo! Cerco di convincerlo
a proseguire con me, piano piano. Non riesco a
convincerlo! Peccato! Appena esco dal bosco
comincia a piovigginare. Infilo la giacca. La
salita si fa sempre più ripida. La conosco. La
pioggia si trasforma in grandine. Fine.
Punzecchia viso e mani. Vedo solo un paio di
persone davanti e verso giù un rado serpentone.
Siamo sulle spalle gibbose che portano alla
chiesetta. Non riesco a vederla. Ho una donna
davanti in verdegiallo. Fa freddino. Ad un certo
punto un lampo. Mi acceca quasi l'occhio dx. Mai
visto così vicino. Bianchissimo. Una saetta
vicinissima. Il suono non è quello normale.
Somiglia ad una condensatore che esplode,
amplificato al massimo. Improvvisa è stata,
senza preavviso. La donna davanti a me urla:
dobbiamo muoverci da qui! Mi abbasso. Prendo il
cell dallo zaino e lo spengo. Mi sorpassa quello
dietro. Tiene i bastoncini più bassi possibili.
Comincio a camminare basso. Paura e fatica mi
piallano. Arriva qualche folata di vento, che ti
spinge verso dx. Mi chiudo nella giacca, ma col
cappello non vedo che i miei piedi. Terrore.
Aspetto altri fulmini che non arriveranno. Nella
mente mi ritorna il Floriz di anni fa. Non vedo
l'ora di arrivare alla chiesetta. Non si vede,
ma dopo poco ci sbatto contro. Nel portico
saranno 5-6 che si cambiano. Non mi fermo, mi
accodo subito ad alcuni che stanno scendendo.
Voglio abbassarmi al più presto ... e infatti
dopo poco entro nel bosco ... con sollievo. La
discesa è uno scivolo di pantano. Ma le scarpe
tengono, visto che tento di stare anche un po'
fuori pista!! Mi aiuto con gli alberi. Un ramo
mi apre un dito. Strada e subito alla sella dove
c'è il checkpoint. Mi ristoro. Una mi vede il
dito insanguinante e gentilmente mi disinfetta e
mi fascia. Qui c'è il bivio. Un responsabile mi
chiede se ho il telo termico e la maglia lunga.
Yes. Me lo chiede un paio di volte. Yes. Allora
mi fa proseguire per i 50. Nessuno è con me.
Solo uno lontano davanti. Subito dopo mi fermo.
Decido di infilarmi la maglia lunga. Poi
comincio a salire sul mio incubo: Chiampon!
Prime rampe e prendo uno. E' un brasiliano! Il
tempo migliora. Non piove. Non fa neppure
freddo. Arrivo alla Signorina. In effetti è un
passaggio spettacolare. Un ponte sul vuoto. Poi
c'è il tratto "mio", ma questa volta non sono
solo. Ho il brasiliano in coda e un addetto che
mi consiglia come passare tra le lapidi. Vado su
a gatto, o meglio a capra. In effetti non devi
avere vertiggini .. se no son azzi!! Dai dai
..dai mi dico che il peggio è andato! A poco
dalla cima uno del servizio mi imbocca un
pezzettino di cioccolato, una particola ben
accetta :) Domato il mio mostro comincia la
discesa. Si apre un fronte di neve senza fine.
Mi attacco alla corda. Uno dietro scivola sulla
sua giacca. Preferisco passare da rinvio a
rinvio ...ma ad un certo punto la corda finisce
e ... neppure impreco che subito quello dietro
mi falcia. Scendiamo una decina di metri a
treno. Fermi giusto prima di alcune rocce.
Scendere sulla neve è bello ...se non ci fossero
delle rocce vacanti e se le ginocchia non
fossero cristalli. Lui ha le racchette e scia :)
Io diedro affondo ... pattino ... culatto... E'
una discesa interminabile. Ma piano piano è si
riesce ad oltrepassare anche questa. Ultimo
ristoro. Qualche battuta. Scendo con alcuni del
ristoro .. mi deviano dal tracciato! Mi accorgo
e devo fare una diagonale per riprenderlo. La
discesa ora è soffice. Prendo una coppia. Me li
ricordo. Con loro è un tira e molla già da
tempo. Prendiamo una bimba in rosso che è
accompagnata da uno fuori gara. Aspettiamo
l'ultima salita. Qualche rio da attraversare e
in uno scivolo ed entro fino al ginocchio! Le
vesciche nelle scarpe si fanno sentire sempre
più. Il passaggio accanto alla Venzonassa è
troppo suggestivo: una forra profonda, acqua
verde blu. Comincia la salita. Ultima di
giornata. Sotto la pioggia. Non me la ricordo ma
so che è assassina. Non molla. Ripida. Il
Plauris, una piaga. Sono perso dalla compagnia.
Si attraversa la strada. Si chiede. Si sa che ti
rispondono sempre sbagliato sul quanto manca.
Prendo uno. Finalmente scolliniamo. Lo lascio
passare. La discesa è su pietre bagnate, rischio
di cadere ad ogni passo. Ho paura per le
ginocchia. Scivolo un casino di volte. Comincio
a vedere Venzone. Vengo superato da un caccia.
Sempre più vicini gli scorci giù. Entro tra le
case.
Un
ponte. Piove. Il mio parcheggio. Le mura. La
porta. Lo striscione. La bujettaLara che mi
"infascetta". Fatta... e non ultimo! Subito sana
doccia. Paura del Chiampon vinta. Grazie anche
all'organizzazione.
Post doccia mi giunge la notizia che stanno
cercardo un vicentino. A cena la tragica
conferma. Forse l'ho vissuta da vicino. Forse da
vicinissimo. Non mi sono accorto di nulla.
Dispiace ma è stata una cosa imprevedibile. No
son peraulis. Mandi trailer
|
[10h53'35" a 5h03'13" da Fantuz] |
|
ISTRIA TRAIL - UMAG |
Primo
serio lungo pro-LUT. Rispetto un anno fa hanno
aggiunto qualche km e un po' di dislivello.
Scrocco il passaggio al trattoreLara. Non ci
perdiamo per giungere all'alba ad Umago per
ritiro pettorale. Una schiera di pulman sono
pronti a portare i runners a Buzet. Si sale.
Organizzazione perfetta. La strada è lunga ....e
pensare che dovrai farci ritorno ... non è un
bel pensare. A Buzet c'è la novità: non si parte
come un anno fa dalla città vecchia con
picchiata, ma direttamente dal basso.
Incontriamo il kaiserino Regattin e cerchiamo un
WC. Qui i supermercati sono ben attrezzati.
Dobbiamo aspettare un'ora e ci gustiamo qualche
passaggio dei L (110km) e XL (100m), gente che
ha passato la notte ma sembra ancora pimpante.
Manca poco alle 9 e ci raduniamo sotto lo Start.
Chiedo al kaiserino quanti minuti mancano. 3!
Troppo pochi per un necessario bisogno. Faremo.
Si parte e subito si passa un ponte e si sterza
su sterrato. La prima salita è facile e tengo a
tiro il kaiserino. Appena inizia la discesa i
movimenti bassi cominciano a farsi sentire
troppo. Studio la cosa. Scorgo un bivio a y con
curva. Mi infilo e lo trasformo in ... ;)
Riprendo più leggero e spero che sia l'ultimo
pit-stop per oggi. Si continua a scendere e
recupero qualcuno. Ho memorizzato che ci sono 6
salite con dislivelli inferiori ai 400m. Arriva
presto mezzogiorno. Fino a quando si viaggia in
bosco si sta bene, appena metti fuori il naso
cominci a cuocerti. I ristori servono altrochè.
Arrivare a Montona sa di tuffo nel passato.
Strada bianca con paese su. Entri tra i turisti
che ti applaudono, ma non capiscono che i veri
sono gli L e XL. Mi ricordo un anno fa: pioggia
e bora. Oggi solo sudore. Dopo Montona si passa
la Mirna e c'è una spada di asfalto prima
dell'attacco alla 5° salita che ti fa il
contropelo. All'inizio della salita trovo il
trattore che si sta riposando. Mi dice che forse
è partita troppo forte. Continuo, tanto dovrebbe
raggiungermi visto la mia poca-autonomia. Questa
salita si fa sentire. Sono in un gruppo. Prendo
la testa su una carrareccia bianca e ... vado
lungo. Gli altri mi richiamano. Perdersi con
tutti quei segnali è da orbi!!! Un croato sta
raccontando qualcosa: capisco solo fantozzi e
lingua felpata!! Appena inizia la discesa c'è un
ristoro in una tenda. Fuori si vede un sedere
non ben nascosto. Per fortuna è femminile :)
Tendone con diversi L e XL. Scena oscena: una
italica massiccia che fa i 42 si sta abbuffando
in piedi ... e non ha neppure fatto 10km!!
Lascio la base schifato e riprendo a scendere.
Comincio a sentire le gambe dure. Un po' di
magnesio. Aggancio alcuni di altre corse. I
pezzi di parenzana sono cadenzati da qualche
galleria. Ulteriore salita, ha meno dislivello
ma qualche dentino. Si passano paesini da altro
mondo in questa parte dell'istria. Una casa è
incastonata con un cimitero e un rudere di
chiesa. Ad un ristoro abbandono la tazza
metallica di tante batteglie (a furia di
penzolare mi ha distrutto la maglietta!).
All'avvicinarmi a Buje sento campanacci e
tamburi. Non sono per noi ma per la squadra di
calcio. Lambito lo stadio si sale in paese. Qui
ultimo ristoro. Mangio come al solito banane e
uvetta. Dopo si scollina e si vede il mare! Una
grida di gioia! Non è finita, o meglio io ho
finito la benzina e mancano ancora oltre la
decina di km. Discesa tra uliveti. La densità
dei runner aumenta. Aggancio Susanna e Raffaele.
Trotterello a volte. Altre mi cammino. Totale
riserva. Mi trascino a tira e molla con una dei
42. Cammino. Il tempo scorre e vedo che il muro
delle 10 h è impossibile. Lento...lento entro a
Umago. Tra le case ho un ultimo sussulto di
corsa. Rispetto ad un anno fa ho peggiorato di
brutto. Forse il caldo. Forse mi è servito come
lungo (69 km) ...e il prossimo anno puntiamo
alla L :)
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[10h25'16" a 3h54'10" da Fuchs] |
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Unesco marathon F1 -
CIVIDALE |
Dopo un bel po' di tempo
tento di percorrere un half +. Quasi 26 non sono
nulla rispetto una maratona ma sempre un buon
allenamento:) Chiedo un passaggio ante-ante-sole
per Aquileia da dove il bus organizzativo parte
per Cividale. Prendo il primo e arriviamo alle 7
nella città ducale. Subito mi sento spaesato:
son quasi tutti maratoneti. Non c'è un tendone
per cambiarsi e per fortuna i nuvoloni neri non
mollano acqua (pessima fase organizzativa!!). Mi
siedo in una panca del parco e aspetto mentre un
venticello freddo mi congela. Capisco che non
posso stare lì e comincio a vagare su e giù.
Incontro qualche conoscente. Finalmente si
parte. Strade larghe, vuote. Clima ideale.
Comincio a macinare. Subito si delinea un
gruppetto che ha il mio passo. Il garmin mi
marka km dopo km e noto che mi sto stabilizzando
a ritmi da half. Miei. Una stanga se ne va in
progressione. Tagliare i diversi paesi su strada
libera mi permette di osservarli bene. Faccio
gruppo con due e ci diamo il turno per tirare.
Qualche spettatore c'è ed applaude. Mi vergogno
un po' rispetto ai veri che devono fare i 42.
Ogni rifornimento e spugnaggio è sfruttato,
soprattutto per bagnare la criniera.
Inaspettatamente passo la half meglio
dell'ultima Palme :). E poi... tengo. Il ponte
sul Torre mi rode un poco la media. Comincio a
sentire l'ore di Palme. Scollino i 25 km prima
delle 2h. Buon risultato per me. Sento una voce
dietro che mi chiede se la faccio tutta o mi
fermo. E' la bujettaFabiani con le chiome al
vento. L'avviso che io sono farlocco e termino
in piazza. La incito. La porta Cividale ha quel
fosso familiare che odio. Mi tolgo il chip e lo
passo alla F2 ...che fa del proprio meglio. E
non siamo ultimi :)
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[2h04'13" a 39'57" da Kuasu] |
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Regionale Cross -
SALT |
Un cross col mal di schiena
non è proprio il massimo, ma è per il Toro.
Terreno pesante giusto per le chiodate. Sono 3
giri per un totale vicino ai 6 km. Allo sparo ci
arrivo per fortuna visto che viene leggermente
anticipato. Subito mi accodo. Primo giro di
visione. Secondo giro di contenimento. Terzo
giro ... di poco riscatto. Il primo mi doppia
alla grande e capisco che le sue traiettorie
sono diverse dalle mie: lui evita il fango io
taglio e affondo. Si vede che chi ha gambe può
anche allungare. Alla fine sono solo 4 quelli
che mi doppiano. il cross è una specialità
bella, ma devi stare bene viste le
sollecitazioni. Faccio un po' di tira e molla
con qualcuno sperando nella morte altrui. Ma è
speranza vana. Non ci sono grosse asperità,
qualche curva alla sanmartino e un incremento
del pantano man mano che passano i giri. Sul
rettilineo finale riesco a mangiare una
posizione ... un punto in più :)
|
[26'44" a 7'31" da Perencin] |
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II TREMENDO TRAIL -
PURGESSIMO |
Mi rimetto in moto su questo
mini trail. Sembra mini ... ma il titolo non
preannuncia nulla di buono :) Alla partenza
sotto un sole primaverile siamo quasi in 400,
tra cui diversi bujetti. Il via è dipanato per
un paio di km su strada. Mi sistemo dietro e
pago subito al primo budello. Si sale da fermi.
Non sono terribili salite. Sono le discese che
puzzano di Streif: lastre similvertical di
pantano con cordino o cavo a lato per non andar
di culo. Qui vedo subito chi è nonnoGerin: mi
sorpassa come un fulmine. Per fortuna in salita
riesco a riprenderlo. Seguendo una su asfalto
allunghiamo un centinaio di metri. Risubisco il
sorpasso di nonnoGerin e lo rivedrò solo al
traguardo visto che io mi fermo al ristoro e lui
lo salta. Oramai i miei ristori hanno lo stile
LUT. Bevo coca, mangio e gli altri mi mangiano.
Altra salita. Un po' di tira e molla con la
bujettaMagda. A metà gara mi mangiano due
Apicili ... azz. Le discese sono ferrate :) si
pattina ... manna per le mie ginocchia. Mi tengo
spesso sugli arbusti. Compaiono le stigmati
sulla mano dx. Una culattata violenta. E'
primavera fuori stagione: costoni a macchie
viola e gialle. Al terzo ristoro mi rifocillo
per bene: c'è la salita a Castelmonte. Il
santuario si staglia nel cielo assai lontano.
Salgo per un sentiero mai fatto. A tratti è
ripido. Sento che porto la madonna e un paio di
santi in spalla :) Scollinare dovrebbe essere
l'ultima fatica. La discesa tranquilla dal
piazzale si trasforma in pericolante visto il
solito pantano condito questa volta con roccette
affioranti. Quando tutto sembra tranquillo e si
sente il suono dello speaker ecco una sorpresa.
Si corre su carrareccia con alle spalle
l'arrivo! Sono dietro un serpentone che non
riesco ad accorciare ... si vede che mi manca il
fondo (e non solo). Se guardo a dx vedo distanti
un centinaio di metri altri runners contro verso
... ergo dovrò fare un kilometrico quadrato!!
Raggiunto l'altro lato c'è una sorpresa: un
vecchietto ci sbarra la strada e ci manda su per
una trentina di metri per poi scendere alle sue
spalle!!! Una cattiveria assurda! Impiantato
l'ultimo dente nelle carni non ho il tempo per
imprecare che finalmente arrivo. Giacomino è già
stufo di essere arrivato ... si vede che lui è
un finiser :) Un trail affascinante che anche se
corto è decisamente impegnativo .. più che farti
sentire un cinghiale ti ha fatto ruzzolare come
un maiale... e per fortuna non pioveva. Da
riprovare.
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[3h30'07 a 1h27'45" da Galassi] |
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RITIRO LANARO
GRANFONDO - CARSO |
L'analisi di un ritiro non è
mai facile soprattutto se non c'è stato problema
muscolare o caduta. Gettare la spugna prima del
ristoro è stato facile soprattutto perchè
improvviso. All'inizio ho pensato alla mancanza
di benzina. Non credo. Dopo aver spazzolato
gels, il rifornimento e una pasta la situazione
non è migliorata. Partito appensatito dal camel
(memore l'arsura dell'anno prima) fatto una
discreta prima salita in cui ho perso di vista
il jackFinisher. Discesa normale ma con naso
gocciolante (eufemismo). Cominciato malessere
frontale. Credo che il fintoBuff, dopo avermi
cotto un anno a Timau, mi abbia congelato.
Sintomi da sonno. Barcolli. Sbatto quasi su
Belinda che è contromano. Stop dopo Trebiciano.
Mi sfilano mentre cammino... anche Sisto. Forse
avrei potuto riprendere. Subentrata la mente col
passato. STOP. Mah ... il primo è sempre duro
da digerire. Forse bastava il solito cappello.
|
Corollario amaro: l'unica volta che non lo
finisco RobiTram mi fai lo scherzo di non
tornare a casa. Lo scherzo è bello se pesante ma
dura poco .. vedi di tornare. Ho bisogno di
continuare a rompiti lis balis :) |
|
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Cross
CSI - Udine |
Rimetto le
chiodate dopo un bel po' e mi accorgo di essere
stato catapultato di categoria ... tempus fugit!
Ultima batteria e non può mancare il fango al
Parco del Cormor. Primo giro per assaporare il
tracciato. E' filante, ha un piccolo fossato e
due rampette con discesa di compensazione nel
finale. Perdo subito bujettoFerlizza. Al secondo
giro intravedo Gulli, ma rimarrà distante.
All'ultima boa sorrido a Pino: non mi hanno
doppiato. Il terzo è l'anello della verità. Non
sono stanco, ma non riesco a rispondere al
kaiserinoRomano. Recupero qualcuno privo di
benzina. Sono più un diesel che un booster.
Arrivo in culo ad un gruppetto... in fondo un
toro è anche un po' maiale :D |
[19'33"
a 4'31" da Tiussi] |
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;)
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