2018 |
Palmanova: Maratonina |
Torno ad una mezza dopo 3 anni. Non
ho la forma lo so. Un quiproquo mi condiziona. La
partenza è una farsa... non da Palme. Capisco i lavori ma si
poteva organizzare fuori le mura per questa volta. Budello
subito neppure nei trail. La corsa è un tira e molla. Tiro
all'inizio. Un occhio davanti uno dietro. Sempre. Spero. Al
ristoro abusivo mi scolo un bicchiere di ribolla. Buona. Mi
supera SuperMario. Tira molla mentale. Torsioni. Un cinque
all'ultima curva alla Morte. Guardo dietro ... vedo sagome
ma sono cieco. Ultimo scatto. Arrivo. Medaglia. Vado alla
rete. Grido. Inseguo invano.
Tutto da rifare oggi.
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Faedis: Faedis
- Canebola |
In una giornata "leggermente uggiosa" si
svolge la tradizionale corsa in salita bujetta del giorno
dei Santi. All'ultimo
decido di partecipare e mi iscrivo al volo. Al volo certo ..
come il volo che fa il mio pettorale che abbandono sulla
cappotta mentre mi cambio e non lo ritrovo. Al volo ritorno
al bar e mi faccio ridare un'altro. Al volo non si parte
...visto che ci annunciano un ritardo di 10'. E allora
comincia a piovere giustamente. Bella. Unita. Via. Diluvio.
Il gruppo sfila. Ben presto mi trovo in un quartetto. Due
maschi e una donna. Dopo il primo tratto piano comincia la salita.
Costante. Come la pioggia. Non mollano entrambe. Coi
compagni faccio il solito tira e molla. Questione di
pendenza e di curve. Qualche auto di troppo! I km non
passano .. non ho orologio vista l'improvvisazione. Cerco di
ricordarmi qualcosa dal remoto passato. Diluvia. Ultimo
tornanti. Lei e un lui mollano. L'altro mi sfugge. Vedo il
cimitero. Ricordo. Arrivo. Saluto e scendo senza ristoro.
Affianco uno. Parlando scopro che è un premiato kaiserino.
Le premiazioni le faccio in coda alla manifestazione grazie
allo spazio datomi dall'Atletica Buja. Alla prossima.
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Cividale: Forum Iulii Trail |
Ero già stato alla prima edizione e mi
era piaciuta. E' un mini trail da velocisti: quattro salite
spalmate su un millino. Questa volta lo corro sdoppiato :)
Partenza che mangia asfalto per poi piegare subito su una
salita a vigneto. Uscita e sentiero con classica colonna.
Prima salita abordabile. A metà c'è il primo ristoro. Acqua
e grampade di frutta secca. Metto in bocca. Sapore
tremendo di pudiese!!! L'hanno sciolta nel cibo??!!
Me lo porto dietro fino al ristoro successivo. Attacco la
salita della Vergine dietro un B femminile ma non me lo
gusto che per un paio di metri visto che sull'erta mette la
freccia e sorpassa. Il percorso si snoda fra sentieri e
carrarecce tappezzate di cjastignis. Quando vedo
l'ora la traslo con la mente altrove ;) Dopo le prime salite
carburo e mangio qualcuno. La discesa verso Torreano è bella
tecnica. Trovo uno racchettato piantato. Recupero ancora.
Ristoro. Incontro un bujetto. Ultima salita. Corta ma
tagliente. Ultimo tuffo giù prendo alcuni tra cui una
Natisona. Oramai stiamo arrivando. Sull'asfalto la Natisona
mi rimangia. Potrei rispondere con uno scatto finale ma
rispetto l'anzianità :) Arrivato aspetto ... neWs.
Miglioro rispetto due anni fa ...grazie a Bibione :)
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2h55'6'' a 50'31'' da Strnad- 23.5 km |
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Bibione: 20 miglia |
Spinto da uno spiritello interno torno al
bitume lungo dopo quasi 10 anni. Infatti distanze oltre i
30, l'ultima volta è stata Vienna per i 42. Dovrà pur capire
che per fare una LUT decente devo allernarmi! Ed Allora
cominciamo! Da un sabato caldissimo! Co-min-ciA-mo!!!! Alla
partenza non conosco quasi nessuno, mi sento spaesato e
complessato. Subito mi becca lo speaker: Ecco qui uno di
buja. No. Bassa. Ti senti pronto. No. Ha già fatto queste
distanze. No. Io faccio distanze maggiori in montagna.
Allora domenica viene a Piancavallo. No. Capisce che non
ricava nulla dai miei monosillabi. Scende il DJ a vedere se
conosce quello di buja. Non sono di buja. Ok. Foto lo stesso
per gli amici di buja. Contento lui. Ai box. Teso. Sfioro.
Addocchio. Via. Serpentone. Vedo la chioma rossaFedri al
vento. Mi accodo. Tiene un buon ritmo. Un po' alto per me a
dir la verità... comunque cerco di mantenerlo. Primo
ristoro: mettono l'acqua nei bicchieri ... il che vuol dire
aspettare. Una mera idiozia! Con questo caldo torrido
aspettare e spingersi per bere??!! Sto sempre accodato alla
chioma rossa. Ha un passo fluido, più leggero del mio. Si
vede che è allenata. Mi dico: vedi ad allenarsi? Fa
decisamente caldo ma per fortuna sul viale ci sono un po' di
ombre. Al secondo ristoro ancora bicchieri da riempire.
Prendo banana. Si riparte. Si gira e si fa il lungomare. Qui
ti senti osservato da bagnanti tra l'incredulo e il ridente.
Comincio a sentire il ritmo e non siamo neppure a metà!!
Caldo. Cerco di non perdere la mia lepre ma faccio fatica.
Elastico. Poco prima del traguardo c'è la deviazione..gli
impavi girano a dx e si fanno un'altro giro. Al 17 la chiona
rossa mi abbandona ... non posso più rispondere al suo
passo. Sento che il serbatoio comincia a segnare riserva. La
vedo allontanarsi. Al 19 persa. Comincia il mio calvario. La
coscia dx mi fa male. Il dolore scende dietro al ginocchio.
Mi ricorda una funesta Venezia. Forse sono le scarpe nuove.
Cerco una linea sul morbido. Erba. Secondo lungomare. Supero
alcuni che sono scoppiati. Qualcuno cammina. I bagnanti che
ritornao dalla spiaggia ti tagliano la strada non curanti
del runner. Ultimo ristoro. Parlano friulano. Codroipo. Mi
lamento che con un caldo così non c'è ombra di spugnaggio.
Rispondono che hanno ristori ogni 4 km ... dico che non è la
stessa cosa. Li abbandono. Oramai sono verso la fine.
Recupero ma una mi mangia di bruttp. Entro nel viale
pedonale. Affollattissimo! Devo fare slalom per non portarmi
qualcuno al traguardo. Una fatica finale assurda. Sento di
aver ancora energie per l'ultimo km. Parto. Slalom. Slalom.
Stanno premiando. Arrivo. Stravolto. Mi giro a sx a prendere
la miA medaglia :)
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3h1'13'' a 54'44'' da Temporin - 20 ml |
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Collina: 3 Rifugi I stadio |
Questa volta Gerin dalle avvisaglie di
discesa e traverso mi piazza sul primo pezzo. L'ho fatto
solo una volta e mi ricordo solo lo spaccagambe! Alla
partenza c'è la spunta nominale e avendo un numero alto ti
rendi conto con cui hai a che fare ... più piangere o
ridere? ma qui è bello esserci! Si parte e chi li vede gli
altri. Non oso girarmi mentre salgo per non prendere paura
di essere l'ultimo. Ansimo con a fianco altri
ansimanti. Qualcuno ha il passo più veloce. Attacchiamo la
salita vera al Tolazzi ma a me sembra di essere già sulle
gambe. Gradini. Un pezzo di strada per respirare. Poi Bosco.
Si sale in colonna ... a dir la verità quelli davanti li
vedo a una decina di metri. Vuol dire che faccio da tappo.
Infatti due donne mi mangiano. Si sale ripidi. Sbuffo. una
terza. Incontro NonnoGerin che ha tutto il tempo di farmi un
paio di foto. Sono lento anche se a me non sembra. Mi
accorgo da quelli davanti: dico ora li riprendo ...invece
sono sempre lì. Forse guadagnano. Allo scoperto li vedo
bene. Mi sa che questi accellerano. O io vado alla deriva.
Voglio prendere almeno uno. Sembra lì. M non è lì!! in
montagna le distanze dilatano il tempo. Mi becca uno.
Lo conoscono. Ha un nome strano. Lo chiamano. Lo
incitano.Vedo l'attacco della teleferica. So che manca
ancora. Il Lambertenghi l'ho fatto numerose volte ...era un
calssico sappadino. Ero giovane...forse mettevo meno. Ripida
erta. Eccolo. Sei al bivio e ti scontri con i traversisti.
Loro corrono a manetta e tu spingi cammini con le mani sui
fianchi. Ho perso di vista tutti quelli che mi precedono.
Dove sono finiti??? Stessa sensazione dell'altra volta, me
la ricordo bene. Sono già all'ultima rampa. cerco di
riprendere il mio strano ... corricchio. Sento il mio nome
da lontano .. non da una sola angolazione. Qualcuno mi
conosce. Tento di mantenere un comportamento di corsa ..
accettabile. Lo strano non lo prendo. Salgo i gradini del
palco del Lambertenghi ed è tutto un vociare. Do il cambio a
Mattia e gli dico: Scusa per il ritardo. Qui è bello
esserci.
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- 4 km |
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Camporosso: Trail Lussari |
Ogni anno dico di evitare questa corsa
... ma purtroppo ... ci ricado ... forse per il calendario.
L'organizzazione non è buona: i ristori solo acqua e per il
giro solitario in agosto è troppo misero! Il percorso non mi
piace! Non devo essere il solo che la pensa così visto che
il numero di staffette cala ogni anno! Partenza e subito la
salita la soffro. Riesco a star dietro al BBerna pochi km e
con fatica ...si allontana ... mi prende anche un'altra del
suo team. Poi è tutta una deriva. Non mi accorgo
neppure della Via Crucis questo anno ... cambio percorso o
annebbiato? L'EvinrudeMeo lo perdo di vista verso la metà.
Scollino. Bevo, nulla da mangiare. Sarà dura il giro senza
energia. Comincio la discesa. E scontro i salenti, tra cui
una bujetta. Recupero qualcuno dopo un paio di tornanti. Sto
attento alle famigerate canalette. Subisco anche un
sorpasso. Prendo di mira una. Più scendo e più accorcio.
Tonf! Vado giù di ginocchio, ruoto di spalla e ritorno su.
Lei si gira e mi chiede come sto. Fatto niente ... alla
Fantozzi. In un attimo mi sono trovato a terra. Mentre
riprendo faccio il check: lo stesso ginocchio della LUT
sanguinante, la spalla e qualcosa al fianco. Tutto questo
casino e non capisco cosa è successo (come alla LUT).
Inciampato su sasso? canaletta no! Accecato? non credo.
Mentre penso scendo e mi tocco ginocchio .. ancora sano. La
donna non riesco a prenderla. Arrivo al piano e noi del
noncambio veniamo fatti sfilare a sx. Speravo in un ristoro.
Avviso la clap della caduta ... ma si vede. Lì c'è il
banchetto dell'acqua. Bevo e mi faccio rovesciare acqua sul
ginocchio. Allarga il casino. perdo posizioni e riparto. Il
tratto nel bosco è piacevole. Hanno spianato un po' forse.
Si arriva all'asfalto. Lo odio questo tratto. Il cavalcavia
poi! Poi si sterza su carrareccia. Mi sorpassa una che è
accompagnata. Dopo un po' si infila in un boschetto :) mi
riprende sotto il ponte dell'autostrada. Qui c'è la
salitella che ti porta al paese. Manca un km. Cerco di dare
tutto ... Arrivo e giuro di non tornare più. Davvero!
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- 21 km |
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Sigilletto: XV Memorial Gerin |
Non possiamo non venire a festeggiare i
Gerin in quel di Sigilletto. Alla partenza un nugolo di
facce familiari. Mi metto in coda e via. Il percorso è
bello. Lasciato il paese dove già prendi il fumo poi sali
per una carrareccia. Federico recuperando sul gruppo fa gli
onori di cjase. La salita molla poche volte. Hai la tirata
nel sentiero con alla fine un benedetto ristoro. Si
boccheggia per il caldo e i liquidi sono la salvezza. Poi
sempre nelle retrovie cerco di trascinarmi su. Questo anno è
più corta ... l'arrivo è alla malga Buoi (1747 m) ben
restaurata. E poi è festa! Si torna giù prima della pioggia.
E poi giù è festa! Ecco questa è una corsa in salita che
merita perchè è sempre e solo festa!! Ed è aperta a tutti!!
Anche questo anno delle bimbe mi hanno asfaltato ... :)
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- 4.6 km |
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Cortina: Lavaredo Ultra Trail |
Dodicesima LUT. Come dice Viola: un
reduce. La pressione si sente. Di cosa poi se tutto è un
semplice gioco? Si lo è ... ma essere in due ad averle
concluse tutte porta ansia. Sai che prima o poi la LUT ti
uccide ... e forse questa volta lei non è mai andata così vicino.
Un pel di frice di suore direi :) Giovedì ritiro pettorale.
Diluvia. Sono in fila. Orpo mi mancano i guanti al
controllo! Discuto con la signora ...dai non torno in auto a
prenderli .. prometto che li porto! Ok, mi fa passare. La
giornata pre passa lentamente ... stanca... stanco. Venerdì
sera comincio a preparami prima delle 22. Mettono freddo.
Parto multistrato.
Raggiungo la partenza .. e mi trovo già
in fondo alla muraglia umana!! Sto lì tra asiatici, francesi e veneti.
Parte Morricone. Si impalla. Riparte Morricone e partiamo.
Due ali di folla. Adrenalina. Emozioni. Dodici ma sono sempre
nuove. Asfalto e gente. Ali che si sprono e spingono. Campanacci e bimbi che chiedono il
five. Un fiume poliglotta che si arresta alla prima
strettoia quando si vira a sx e si prende il sentiero. Sono
fermo. Minuti interminabili x cominciare a salire. E anche
in salita sei fermo. Piano piano si allarga e cominci ad
assaggiare la carrareccia. Ticchetio di bastoncini. Guardi in
alto: luci. Guardi giù: luci. Tutto procede bene. Scollino.
Comincia il falsopiano in leggera discesa. Si corre. Tonf!
Mi trovo a terra a pelle di leopardo. Non ricordo cosa è
successo. Sento voci che mi dicono se tutto ok. Mi rialzo e
faccio la conta dei danni: ginocchio dx fa male, mano dx
osservo che è rigata. Al buio non capisco. Massaggio
ginocchio mentre riprendo. Osservo la mano: nera e rossa.
Boh! Comincia la discesa più dura! Sono ancora un po' sotto
shock ... incespico qua e là! Demoralizzato. Comincia bene! Sento bagnato il petto: ho
rotto il cappuccio del flask di sx nella caduta. Boraccia
inservibile. Incolonnato non ho forza nei sorpassi. Fine
discesa ricomincia la salita. Qui il ginocchio mi fa male.
Anche la spalla. Comincia a farmi male la culatta sx.
Penso
subito che sia nervo sciatico per sovraccarico a sx.
Arrivo al check Ospitale. Vedo che i pantaloncini sono
insanguinati. Lavo le mani: nessuna ferita. Prendo acqua,
pipì e via. Qui strappa di brutto e la spalla fa male.
Decido di prendere tachipirina. Situazione si calma.
Scollino il passo e giù in treno per la discesa. Tutto sotto
controllo anche se la gola comincia a farmi male. Laringite
come in Istria?? Panico! Arrivo al check di Federvecchia.
Mangio due fette biscottate con nutella e riparto. Albeggia.
La gola peggiora. Pipì. Provo un gel. Mi vien da vomitare! Azz!!
Ripiombia l'incubo Istria! Paura mentale. Il problema della alimentazione.
Ci penso. Ci penso troppo. Spengo frontale. Sono in gruppo e
scendo dolcemente verso Misurina. Pensavo di trovare molto
pantano, inceve nulla rispetto gli anni precedenti. Alba e i
monti sono uno spettacolo rossastro! La LUT è come una donna
che ti fa vedere le sue meraviglie e poi all'improvviso
decide di ucciderti :D L'aria fredda di Misurina mi sveglia.
Ora viene il pezzo che mi fa capire quanta benza ho: la
salita all'Auronzo. Prendi i tornanti asfaltati che portano
al lago Antorno. Qui lo costeggi su morbido sentiero, ma ben
presto molli i prati per cominciare la salita. Non sono mai
solo. Subisco
sorpassi. Sorpasso poco. Il primo strappo è duro, ma dopo una discesetta in
cui vedi le tre cime, c'è la rasoiata che ti porta su! Un
calvario di passetti piccoli e spinte sulle ginocchia. Tu
sali a dx e vedi il rifugio a sx. Solo su hai un transetto
che ti porta ai piedi dell'edificio. Arrivo e prendo il
primo brodo caldo. Un sollievo per la gola. Classico WC e
poi via alla forcella. La stradina che costeggia le tre cime
mi porta i dolci ricordi della prima LUT... 2007.
Si
cominciano ad incontrare i primi turisti della giornata.
Scollini in forcella e non puoi non ammirare le tre cime e
tutto il panorama. Inizia la discesa e approfitto per
un'altra tachipirina. Appena cominciamo a scalinare recupero
posizioni. Conosco molto bene questo tratto. Qui io muoio
sempre appena spiana. Devi avere energia e spingere. Io
scendo passivo, trascinato giù dalla stanchezza. Ho sonno! Siamo a
ridosso dei 60 km il mio limite. Costeggiare il lago Landro
ed immettersi nella ciclovia è roba da passatore, calvario
per me. Rassegnato arrivo alla base vita. Ho l'appoggio.
Ritiro sacca. Mi siedo fuori tendone. Bevo a canna. Racconto. Bottiglietta
in sostituzione del flask. Rinuncio a mettermi in corto,
troppa aria fredda e la gola è carne viva. Alzo il
pantaloncino. E' attaccato al sangue ... strappo. Continua
ad uscire sangue. Non capisco il danno. Si decide di andare
all'ambulanza. Qui gentili
mi puliscono, disinfettano e fasciano. Lui mi dice: faccio
mollo così puoi muoverlo. Grazie. Brodo. Riparto. Punto al
mio classico: forcella Lerosa. Carrareccia non ripida che ti
porta ad un panorama fantastico. Lo gusti un attimo, poi giù
in picchiata a Ra Stua. Questo pezzo è il mio polmone alla
LUT. Brodo. Ricevo aiuto per la gola. Saluto e ora l'inferno
di Travenanzes. Oramai la conosco. Prima dell'attacco c'è
molta discesa, poi il ponte su un orrido e poi un vertikal.
Ogni volta che incontro bikers qui mi chiedo come cavolo
fanno ad arrivare!! Il punto delle pareti forate che
pisciano a sx è dantesco. I pochi passaggi sui bordi
frananti ti tengono sveglio. Se scivoli ti puoi fare
veramente male. Vedi sempre trailers lontani e
dietro. Più tento di accorciare più subisco sorpassi. Qui
hai il senso della deriva: se non hai benzina capisci che
stai scivolando in fondo al gruppo. Zona guadi.
Assembramenti. Di qua si tolgono scarpe e calzini. Di là se
li rimettono. Fatto un anno. E' la peggior cosa da farsi.
Decido di guadarlo in un punto che mi sembra stretto e
sassato. Punto racchette. Ops su un sasso. Equilibrio.
Ripunto racchette. Ops altro sasso. Piccola lavata. Colpo di
reni e di là! Penso che sia stato il mio miglior gesto
istintivo delle ultime LUT. Alcuni si complimentano.
Riprendo di là e poi ripasso su un tronco che fa da ponte. Il solito zigo zago inutile.
Si punta alla casera. Qui sosta per un po' di sali ed ora
tiratona fino su. E' il pezzo più duro e noiso. C'è aria
fredda. Gola sta impazzendo. Metto giacca. A momenti sputo
ad ogni passo. Se Dio vuole, arrivo su e comincio la discesa.
Qui recupero qualcosa. Alla galleria c'è il fotografo che ti
flescia! Non ho voglia di ridere. Ecco il dente prima di
scendere a col Gallina. Qui appoggio e solito brodo. Vediamo
l'altro Senatore. In short. Io ho su tutto. Lui è l'ultimo
dei Highlander! Mi posso solo inchinare. Su giacca e riparto
per l'Averau. Temo la seconda notte, visto che il sonno non
mi sta abbandonando dalla partenza. La salita la faccio con
due polacchi in coda. Arrivato su: the caldo. Streif.
Ma non
mi fanno male le gambe ... sarà la tachipirina. Si devia per
la risalita al dente che porta alla discesa del Giau.
Accendo la frontale. Tiro un gruppetto. Il sentiero è
sconnesso. Rischi molto su qualche pietra a tagliola. E'
buio pesto quando affrontiamo la scalinata. C'è il cartello
multilingue di non uscire dai gradini ...ma una prende il
bordo prato. La seguiamo, impossibii i gradoni! Giù ristoro.
Appoggio. Brodo su una panca. Il vento mi fa tremare di
freddo le gambe in modo incolsulto. Mi rialzo e ho come un
giramento. E no ehh!!! Ora che mancano solo pochi km.
Osservo il Giau: nero con una luce sinistra alle spalle. Un
mostro. Raccolgo me stesso e riparto. Si accoda uno. Scambio due
parole. Si decide di salire assieme, anche perchè
l'avvicinamento alla salita non è scorrevole. Rischio di
farsi male è alto: notte e stanchezza su fondo inclinato. Vedo le luci
dove dobbiamo andare. Conosco. La salita è ripidissima.
Aggancio una. Fa il passo. Ho il respiro con sibilo. Mi
ricordo quello di mio nonno. In un
punto di indecisione l'altro passa davanti e si invola.
Passo dopo passo arriviamo su. Si scende lungo tracciati
multipli. Mi passa un francese. Cerca di guadare un rio.
Illumino il segnavia lontano. Lo richiamo, sta sbagliando.
Fermo sul crinale del rio scivolo e ribatto il ginocchio!
azz!! Qualcuno lassù mi odia! Riprendo. Affrontiamo l'ultima
asperità. Oramai è una bazzecola. Inizio la discesa alla
Croda. Non subisco sorpassi. C'è uno striscione: mancano 10
km! Il mignolo dx mi fa un male boia! Che cavolo è
successo???boh! cerco di ritirarlo nella scarpa. Non si
placa. Dovrò conviverci fino alla fine. Ultimo ristoro. Mi
siedo. Riposo. Brodo. Nel frattempo passano in molti ...
andate andate ... Riparto. Sono con una veneta che mi dice
che non riesce più a correre. Ben presto scivola in dietro.
Solo nel bosco. Un anno fa avevo Kako e Ermacora. Vado di
buona lena. Mi raggiunge una copia di Honk Kong. Lei accende
musica al cell. Devono essere i neomelodici kongoniani!! Uno
strazio. Dopo un po' incontriamo un treno di italici. Loro
li sorpassano e scompaiono nel buio. Mi accodo. Troppo
lenti. Li sorpasso. Dopo un po' sono solo .. non ho paura.
Tattica: illumino con la frontale il segnale lontano poi
llumino i piedi fino a lui, cerco il prossimo segnale e così
via. Non ho paura di essere solo. Non ci sono rumori.
Comincia la Mausefalle: un muro liscio pantanoso. Tattica:
un paio di passi e poi mi blocco con racchette in avanti.
Funziona alla grande. Arriva una ispanica. Ogni tanto sento
un gridolino e il scivolio. Ok? Yes! E' lunga. Recuperiamo
più di qualcuno. Ultimo check point. Ora è carrareccia. Lei
è davanti. Ad una deviazione prende a sx ... la richiamo, si
va a dx. Si vedono le luci. Parte veloce. Io no, so che
manca ancora molto. Supero gente che sembra appena scesa da
cavallo ... eppure non sono veloce. Recuperare posizioni
alla fine ti fa sentir bene :) Ad un certo punto mi piombano
alle spalle i due di Honk Kong! Mi sa che si erano persi ...
e siamo all'asfalto. Spegnamo la frontale .. li seguo. Siamo
in Cortina. Scambio due parole con loro. Vanno avanti. Li
seguo. Penso ai cavoli miei e ... mi ritrovo sul ponte
sbagliato!! Siamo sotto il campanile!! Stiamo arrivando al
traguardo dalla parte sbagliata!!!!!!! Li chiamo!!! Wrong
Wrong Bridge!! Ritorno in dietro .. mi incammino verso sx
dove c'è altro ponte! Perdersi a Cortina dopo 120 km è
assurdo!!! Parto. Oramai l'adrenalina è il motore. Viale.
Vuoto. Alcuni al bar. Due incitano. Vedo lo striscione. XII
fatta! Merito mio? Assolutamente no! Nel momento del bisogno
sono stato sollevato di peso per i capelli e trascinato
dalla besteate. Meno male che questo anno non mi son rasato.
La LUT is not finished! Non mi hai ucciso .. ci sei andata
vicino. Molto vicino
ps: non il peggior tempo di sempre :D |
27h47'19" a 15h30'59" da Hawks -
120 km |
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3Castelli: trail |
Ritorno sul lungo dopo un paio di anni. E' il trail che mi fa più tremare le
gambe ... allora devo farlo :) Ha rampe simil LUT ... Chiampon in
primis. Il tracciatore ha pensato bene di mettere una rasoiata alla fine mi
dicono. Ma io non guardo mai il road book ... sono naif .... o incoscente :D
Scrocco il passaggio di andata a Viola, magari scroccargli anche un
passaggio in corsa :) A Venzone trovo gli organizzatori belli e pimpanti ...
un po' anche colpa loro se sono qui! Allo striscione c'è l'UTMBman e
messerCaputo che ben presto dopo il via li perdo di vista: uno dietro e uno
avanti. Asfalto iniziale e poi claps. La sella di S. Agnese sarebbe un posto
per fermarsi. La discesa è dolce e l'arrivo a Gemona non tarda. Salita al
castello. L'assimetria degli scalini in discesa ti tiene sveglio. Mi
sembrava ci dovesse essere un ristoro .. forse l'ho saltato. Si sale. I
bastonati cominciano a superarmi nel Troi dei 500. Continuo a persistere nel
non portarli. Scollino al Zuc de Cros e mi getto in discesa facendo perno a
volte con i rami. L'arrivo al Tulin è salutare: buone crestate e recupero
liquidi. Da qui è strada e carrareccia per bastoncini. E la pago again.
Attacco al Cuarnan. Sotto il sole. Dietro ad una. Al check le dicono che è
sul podio. Sulla discesa mi va via. Comincio ad essere imballato. Altri
sorpassi. Arrivo al ristoro. Acqua finita. Azz! racimolo un po' di liquido
per i flaks. Una straniera chiede disperata water. Riparto. Mi sorpassa.
Dopo un po' la ritrovo a far pipì ... ma tra trailer è normale :) Discesa
alla Foredor. Da qui inizia il mio incubo. Chiampon. Mangio alcuni nel primo
tratto. Riprendo la donna del Cuarnan. Salgo a 4 zampe. Sguardo giù ad
ammirare. Lapide. Ho difficoltà a spingere col sx. E' debole da secoli e
quando hai i gradoni e devi piegare manca muscolo. Passato Chiampon giù in
discesa. Riprese energie. Ora faccio il tira e molla con uno nero bardato
invernale!! Ledis: casetta con gente gentilissima che offre anche birra. Il
nero beve, io mi limito al grazie. Via e mi pento subito ... Faggeto da
pentito. Ma ecco un isolato: ha un fusto di birra legato ad un albero.
Chiedo un bicchiere. E' il fondo .. giustizia è fatta! Questo è trail
folks!! Si scende e le gambe girano assai. Comincia l'ultima temuta salita.
Si passa diverse volte il fiume sui sassi .. in un attraversamento per non
bagnarmi vado dentro col braccio. Subito dopo entro nel pantano! Certi
tratti sono tappeti di foglie dove sprofondi. Fino a Navis è tutto normale,
anche se in un punto rischio di perdermi. GPS muore. Ristoro con una allegra
combricola. Si riparte. Strada forestale. Prendo una legnata dai
bastoncinanti. Dopo un paio di km si vira sul pendio. Verticale ma per poco.
Falso piano. Stacco il nero. Poi comincia la vera salita: un trampolino al
contrario! A volte appoggio le mani. L'aggredisco bene, in solitaria. Penso
a chi è in spiaggia :) Arrivo finalmente alla malga Confin. Mi fermo. Mi
siedo sul bordo del furgone. Bevo. Ora dovrebbe essere discesa. Inizio bella
larga fino a un piccolo dente. Poi sentiero. Subisco 4 sorpassi. Si accoda
una veneta. Scambio due parole. Vediamo che la valle è lontana. Ho le gambe
in croce. La lascio passare. Comincia a tuonare. Ora riconosco le pietre che
mi avvicinano a Venzone. Ho rallentato. Becco il grandeGerin. Lo saluto.
Entro in paese. Anche questa fatta...birra finale...rossa...in onore. Bestia
trascina!
Ora alla LUT.
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11h22'10" a 4h40'23" da Dapit - 53 km |
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Vipava: trail |
Prima volta a questo trail sloveno ... pensando sia utile per continuare la marcia
su LUT18.
Sbagliando la sveglia riesco a presentarmi all'appuntamento per puro caso
... infatti questa volta scrocco il passaggio a Edy e Susanna (grazie!).
L'avvicinamento in valle è atmosfera medioevale ... Giunti a Vipava dopo
aver ritirato il pettorale mi imbarco col
primo bus per Vipaski Kriz. Il bus ci porta
di retro (!!) fin alle porte del cucuzzo di quella che un tempo
era sicuramente una roccaforte dominante la vallata. Aspettando noto che la 413 si accende una
sigaretta ... mi osserva che sono stupito e ride! Tra i rudere un altro fa
stretching con la cicca in bocca! Partenza in discesa e subito budello.
Appena spiana mi affianca l'orchideanteRegattin ... due parole e vola via
assieme ad altri due italioti. Si corre e non vedo l'ora che arrivi la
salita per riposare ;) Il primo strappo che porta a Vrtovče non è proprio
leggero, anche se corto. Un rifornimento d'acqua che non posso mancare ...
la giornata si preannuncia afosa. Discesa bella ripida e subito si risale.
La salita a Svetega Petra è più ripida della precedente ed è una carrareccia
"sporca": difficile trovare la traiettoria tra i solchi. Un paio di runners
mi mangiano ... tra cui la 413!! La ritrovo al ristoro dei 13 km (Lenivec)
dove oltre a mangiare comincio a fare abluzione per il caldo :) Da lì si
viaggia in crinale. Un rapace mi volteggia sopra senza sbattere le Ali
... poi sali scendi nel bosco e non ho punti di riferimento. Sento lo speaker della
partenza dei 30 in lontananza ..
siamo a portata d'audio ma non a vista. Si scende a
Trebizani e si riattacca subito con una salita da isoipse tagliate a 90.
Riaggancio la fumatrice e la riperdo. Qualche altro sorpasso subito. Discesa
a Podnanos. Qui al ristoro ho i primi sintomi. Mi ritorna in mente l'Istria.
Mi siedo. Bevo sali e mangio poco. Non so cosa mangiare ... nausea. Non va giù
neppure gel. Riparto verso la salita di
giornata: Nanos. Ci si alza dolcemente. Non sono solo. Mi accorgo in un
tratto dove i pini sono stati devastati. Ma su quelli davanti non riesco ad
accorciare. Mi giro. Nessuno. Il cielo manda tuoni con echi sempre più
vicini. Spero. Si comincia ad alzarsi veramente. Il sentiero tra la
vegetazione ha un buon fondo. Ed ecco il ticchettio.
Quando cominci a sentirlo sai che ti stanno mangiando. Ed è così. A
tratti intercettiamo la strada ... pezzi di asfalto che ti fanno vedere di
quanto ti sei alzato. Prendo uno in rosso. Sarà il mio compagno quasi fino
all'arrivo: in su il rosso mi prende, in giù lo sorpasso. Ad ogni permesso
ci scappa un sorry ed un sorriso. Il brontolio del nero è sempre più ruggente. Una coppia
di bastoncinate "anziane" mi sorpassa. Riesco a starle dietro fino al
ristoro ... Cerco di mangiare ma non riesco a deglutire. Chiedo dove siamo: metà salita. Immaginavo, ma speravo altro.
Riparto ancora in bosco con i tuoni. Scompare la vegetazione e vedi che la
salita non ha fine. Cominciano ad essere segnati i km mancanti. Mi sento
lento. Lo sono. Non sto bene. Sensazioni di malessere parte alta. Ma non
riesco ad identificare il problema. Più alzo lo sguardo più mi demoralizzo.
Una chiesa lassù che odora di romanico. Una decina, quasi tutti
bastoncinati, mi sfrecciano via. Alcuni molto "più anziani" di me. Li vedo
allontanarsi come palloncini scappati ad un frut :( Intravvedo le antenne.
Ci devo arrivare. Un anziano si ferma e si sostiene ai bastoni. Neppure
raggiunto riprende. Tira e molla lungo tutto la salite. Salita che mi
ricorda ora il Matajur. Spoglia. Ventosa. In-tuonata ma senza pioggia.
L'occhio sinistro vede che a centinaia di metri ci sono alcuni che scendono.
Capisco che lassù c'è curva secca. Testa duole. Si gira alle antenne!
Ristoro. Comincio a scendere. Rilasso le gambe. Discesa calma su
carrareccia. Dura poco. Innesto sentiero. Strappo. Il rosso è sempre in tira
e molla. Finisco il fuel...se non ti alimenti ... lenta agonia. Ad un
ristoro pie donne hanno del brodo! Manna! mi siedo e mando giù! Riprendo.
Ultimi km la discesa è dura, scalinata. Vedi giù la valle. Vedi che mancano
2 km e non capisci come fai ad arrivare. Prendo una che mi aveva distrutto
ore prima. Non riesco a spingere, vado giù solo per gravità! Vedo che non
riesco a stare sotto le 9 h. Mollo. Il fondo si ammorbidisce solo alla fine.
Passo lo striscione. Non sto bene. La cosa poi peggiorerà. Comunque è stato
un altro passo verso la 12. La mia besti@ anche questa volta mi ha
trascinato per i capelli. Alla LUT non li avrò.
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9h03'13" a 4h1'16" da Sobočan- 51 km |
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Cormons: Collio-Brda trail |
Focalizzo un'altra gara pro LUT non tanto per i dislivelli ma per il caldo.
Voglio subito capire se Istria è stato un episodio oppure ... :( Questa
volta la bestiA mi consiglia di bere e mangiare! e così sia! Barretta mentre
cammino verso lo striscione. Alla partenza trovo l'ominoUTMB e ex -bujetti
afficionados a questa competizione. Rauscedo mi avvisa che il giro è
contrario rispetto un anno fa e che la salitella finale sarà dura. Per me
non ha molta importanza .. non mi ricordo mai le gare :) Quindi partiamo
contromano e cominciamo la salita al castello sul monte Quarin .. frescolino e tutto è
ben digeribile. Sulla prima discesa arrivano le folate di vento dei primi della
corta. Missili. Saluto l'ultimo VK-re. Ai ristori uso la tattica del bere un paio di bicchieri di
acqua o sali e bagno con bottiglietta. Evito arance e via con frutta
secca. Il clima è ancora sostenibile, ma ho anche abbigliamento estivo :)
Faccio la spola tra Rauscedo e l'ominoUTMB, che distraggo dalle sue donne.
La combricola passa il confine e tutto è un saliscendi per vigneti
terrazzati. In Slovenia ci fanno passare dentro le cantine ... l'odore ti
apre le narici .. l'umido ti rinfresca ...magari fermarsi lì ;) I ristori
slavi offrono strudel e frittata .. vorrei tanto ...ma continuo con la mia
tattica, anche perchè scopro che mi ballano le tette!! Azz ...ma sono
proprio ingrassato! Le salite tra i vigneti sono spesso rasoiate, roba da
trattore. Le cammino sotto il sole sempre più estivo. Ma non soffro
tantissimo. Forse risento di più le discese che mettono a prova gli
ammortizzatori e che ti obbligano a volte a evitare solchi. Rauscedo si
sfila e quasi non me ne accorgo. Rimango incollato all'ominoUTMB e alla sua
banda. Al rientro in Italia comincio a sentire la stanchezza. E' tutto un
saliscendi. Un raccordo d'asfalto mi fa abbandonare la banda e agganciare
due. Alla sucessiva salita li sorpasso. Discesa e si plana attorno ad un
laghetto. Subito dopo intertempo e ristoro. Mi bagno, ma le signore sono
tirchie d'acqua :( Passo una Villa e vedo due seduti: chiedo quanto manca.
Lui mi risponde 6 km ...tutta discesa. Me lo giura! Col passare del tempo
gli ho augurato di tutto. Salita ad un vigneto. Sento chiamare. E' la
Lavarini .. mi risorpassa ...si era persa. Mi mangia anche un'altra. Benzina
agli sgoccioli, ma stiamo sfiorando i 40 ... Ora ho due compagni .. uno dice
che l'ha sempre fatta ... che questa è l'ultima salita e che siamo arrivati
... parte e non lo rivedrò più. Quello che mi affianca ha più problemi di me
... lo stacco. Discesa. Vedo una chiesa. Mi ricordo di Rauscedo! L'ultima
salita ha una chiesa!! Ed infatti incomincia un muro .. duro per il
kilometraggio che ho nelle gambe. Non molla. Prendo alcune della non
competitiva che si stanno cuocendo al sole. Subisco il ritorno di un vecchio
già sorpassato. Quando inizia la discesa vedo il campanile di Cormons ..
mollo tutto .. ma sono decisamente stanco. Arrivo. Potevo fare decisamente
meglio ... comunque contento della gestione gara ... :)
|
5h43'46" a 1h58'25" da Cudin - 46 km |
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Buzet: Istria trail |
Un anno fa per colpa del blocco confini ho lasciato la partecipazione ...
questa volta no :) Sveglia prima delle 3 e poi via ad Umago a ritirare il
pettorale. Ansia visto che aprono alle 6, giusto l'ora di partenza delle
corriere per il trasporto a Buzet. Mi presento al buio davanti alla palestra
e aspetto fiducioso ... circondato da altri già bibati. Per fortuna
aprono prima! Assolvo il mio dovere .. e salgo in corriera. Sorge il sole e
le vallate attraversate a tratti sono avvolte nelle nebbie ... affascinante mattino
gotico! Si scende e tutte le pecore si mettono in fila davanti ai wc. Ho una
buona posizione ;) Poi è solo un'aspettare. Freddino, per fortuna ho una felpa.
Spraizzo gambe e scarpe di anti-zecca. Sorge alto il sole ed è ora di
togliere la felpa. Bionix+manicotti. Pronti e si parte su discesa bitumata che porta alla
prima salita di giornata. Non è dura. Camminabile. Sono fresco e al fresco. Scollini e giù ...sono
ancora fresco e pimpante. Ristoro. Arancie e banane. Diversi guadi da
passare. Mi accorgo che le scarpe hanno un taglio! azz ... non si apriranno
mica??? ogni due passi mi scivola lo sguardo. E' una scollatura interna
...speriamo bene. Cerco eventuali soluzioni mentali... chiedere spago o
nastro ad un ristoro potrebbe essere una. Guadi in equilibrio su pietre. A
volte bagnetto. Affascinanti. La zona
è assai selvaggia. Seconda salita. Comincio a sudare, via manicotti. Pantano che sembra
colla. Temo per la scarpa. Regge. Discesa. Sguardo al lago artificiale e
comunicazione sul dritto che lo costeggia.
Ricongiungimento con i veri delle ultra. C'è un tratto di piano. Aggancio e
supero Viola. Lo osservo. E' un vero trattore! Ha nelle gambe 120 km più di
me! E sulla salita mi mangia! Ecco comincio a soffrire. Sudo. Sento caldo.
Ora la salita è carrareccia. La sento. Comincio a non star molto bene.
Sorseggio acqua mentre scollino. Vedo in lontananza Montona. Ogni volta che
alzo lo sguardo la spostano :( Comincio a subire sorpassi. Sento di essere
un po' cotto! e non sono neppure a metà! La salita alla città la faccio con
un russo dei 170 ... ha un appoggio che merita .. ma oramai ho lo sguardo
solo per il selciatto. Scollino ma non c'è il ristoro .. l'hanno spostato un
po' più giù! Ci arrivo. Cerco cibo. Nulla che mi aggrada. Sento odore
nauseabondo. Prendo pezzi di banane e arance. Mi siedo. Mi riconosce
Vascotto ... si è velocizzato o io sono crollato ... mah. Riprendo. Discesa.
Risorpasso Viola. Ma sento che le energie mi stanno abbandonando. Primo
caldo .. e forse bevo poco. Troppo poco. Ma non ho voglia. Capisco che mi sta
arrivando una crisi. Arrivati sull'asfalto che conduce alla salita mi
sento cotto. Vedo in fondo Vascotto ... se ne va. Sono come un pulcino al sole. Oramai becco un sorpasso dietro
l'altro. Male alle viscere. Mi fermo diverse volte a far pipi'. Salgo ... mi
trascino. Viola mi rimangia. Oramai è un trascinarsi. Le salite so che sono
solo 6 e non sono violente. Me ne mancano due. I paesaggi meritano. Ma il
fisico ha problemi. Ammiro la CroAzia. Bevo. Non tengo nulla mi sa. Schiena piomba. Forse
sbagliato abbigliamento. Primo caldo. Mi ricordo che non mi sono
alimentato!! mangiato nulla!!! e sono oramai più di 6 h! Errore fatale.
Prendo un gel .. mi impasto la bocca! Seguo la parenzana. Devono aver
cambiato il percorso rispetto anni fa. Ai ristori non riesco ad alimentarmi.
Ho perso la tazza .. non la trovo nello zaino .. e quindi bevo dai flasks.
Mangio poco. Una mi offre una tazza di brodo. Riprendo un po' di energie. Prossimo
punto sarà Buje. La vedo. Mi fermo a far pipi' ... scurissima. Troppo!
Capisco che la disidratazione è presente. Passo la rotonda pre paese. Conati
di vomito. Balla un po' la vista. Mi siedo sul cordolo del marciapiede.
Passano due dell'organizzazione in mtb. Si accertano come sto, se ho
bisogno. Dicono che il ristoro è a 200 m. Li rassicuro. Dentro mi sovviene
il ricordo di Roby. Non so cosa fare. Mollare? Cosa puo' succedere ai reni?
Mancano solo 13 km ... Sole ancora alto. Mi rialzo e mi trascino al ristoro.
Mi siedo al sole. Brividi, ma non credo sia freddo. Cerco di mangiare banane. Non mi va
nulla. Decido di continuare camminando ... non dovrei peggiorare. Corricchio
poco solo nei tratti veramente ripidi dove il piede fa più fatica a non
farlo. I sorpassi non si contano più. Ora sono anche trailer pesanti :( Devo cercare di
arrivare. Cerco di bere. Ma non mi va giù. Altro gel. Sono alla deriva
totale. Vedo il mare lontano
di Umago. Osservo spessissimo la traccia sul gps ... mancano pochi km. Si
costeggia un canale. Pochi km ma sono una vita quando passeggi. Mi trascino
come uno zombi .. calvario. Arrivo in qualche modo con sostegno morale. Mi
siedo. Mi rialzo di colpo e via ...a vomitare. Una bella corsa in cui ho
fatto molteplici errori oltre a quello di non allenarmi ...
Un mattone verso la LUT12 .. di gestione emergenza.
Comunque merita la vendetta: Torneremo!! |
11h19'53" a 5h47'13" da Hrastovec - 67 km |
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San Pietro al Natisone: Valli del
Natisone Trail |
Proviamo questo trail per la prima volta. Si preannunciano 25 km freddini
quindi mi cipollizzo con ben 4 strati. Folate di vento gelido mi lucidano il
volto prima della partenza e l'unico modo per non sentirle è scaldarsi
corricchiando. Al via mi piazzo in fondo e risalgo poco il serpente visto
che il primo tratto si snoda in paese in leggera discesa e tutti tirano.
Comincia la salita, costante su sentiero. Inizio a sorpassare alcuni tappi
anche se non è agevole. Seguo una buona lepre, ma dopo un po' mi sfugge.
Aggancio e supero il Jack. Si sale per un bel bosco caduco. I km sono
segnati, ma deve averli piazzati un ubriaco ... corti ...lunghi, comunque in
"media" ci sono. Quando spiana ho ancora il fiato per riprendere qualcuno.
Primo ristoro: bicchiere di tè caldo. Ottimo. Cerco di afferrare un altro.
Lo rovescio e faccio casino sul tavolo, ho le mani rattrappite. Chiedo
scusa. Afferro uvetta con la mano. Mi guardano male. Avevano messo il
cucchiaio. Non l'avevo visto! Grazie e via a continuare la salita. Si
incontrano chiazze di neve. Siamo allo scoperto e il vento ogni tanto ti
schiarisce la mente. Lo sento negli occhi ma soprattutto attorno ai muscoli
della bocca. Mi impasta la parola, ma non devo discorrere con nessuno, solo
con la mia bestiA! Scollino e comincia la discesa. Sento subito un sasso
dentro la destra. Ad ogni passo mi punge le dita. Ahi! In sentiero cerco di
limitare il fastidio tirando le dita. Comincia una carrareccia. Aumenta la
velocità e soprattutto il fastidio. Non vedo l'ora di essere giù per aprire
la scarpa. Male boia. Batte proprio in punta. Cerco di arretrare il più
possibile le dita. Sento che la discesa sta per finire. Comincio a
preparami: via i guanti e ... faccio un volo a pelle di leopardo atterrando
con ginocchia e mani! Controllo: muta bucata, botte alle ginocchia, mani che
colano ... ma tutto ok. Mi sorpassano alcuni tra cui il Jack chiedendomi se
sto bene. Ok! OK! Tolgo la scarpa e faccio uscire il sasso: un cubetto da
mosaico di mezzo cm di lato!!! come cazz.. era entrato nella scarpa!!!! ed è
lui il responsabile del volo! O meglio pirla io che non mi son fermato
subito a toglierlo!! Riprendo un po' zoppicando ma è discesa e quindi mi
riassetto subito. Giù trovo il Jack al ristoro: non si era accorto che il
mona caduto ero io! Lavo le mani dal sangue e riparto. Si risale. Sentiero
bello che tra una terrazza e l'altra ha scale in sospensione in pietra. Dopo
un po' altro ristoro fra quattro case disperse. Si risale per un altro
pezzo. Mi aggancio ad un nuovo treno. Mi sento bene di fiato. So che è
l'ultima asperità del giorno ed appena spiana mi mollo anche perchè il
sentiero è nevoso e vedo che diversi sono in difficoltà. Correre sulla neve
mi aggrada anche se nasconde insidie soprattutto quando comincia a picchiare
giù. Su una lastra di ghiaccio battezzo male la traiettoria e vado giù di
culo riaprendo le ferite alla mano sx e lasciando il segno del passaggio.
Continuo la discesa. Ora ho caldo. Supero una ragazza che mi aveva legnato
in salita. Ad un certo punto il sentiero finisce e sfocia su un asfalto.
Troppo cemento in questo trail ... soprattutto nella parte di raccordo
centrale! Si comincia a sentire lo speAKer. Subisco un sorpasso. Forse me lo
mangio all'arrivo. Invece lui accellera e non c'è nulla da fare. Arrivo
anche questa volta sulle Ali. Un tracciato filante che potrebbe diventare
ancor più bello se si eliminasse l'asfalto. Torneremo. |
3h15'26" a 59'28" da Strnad - 25 km |
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Visogliano: S1 Trail |
Questo anno si parte subito con una pre-LUT! 57 km non son pochi ..
soprattutto con il panettone (non quello giusto ;)) che balla ancora in
pancia. Ritrovo pre-alba a Pesek. Lo speaker ripete di non dannarsi l'anima
nella prima discesa mentre saluto il GiakUTBM sulla linea di partenza. Il
Via è un budello che piega a dx e scende con stile pista pattinaggio. Un
pazzoide sorpassa con lucetta! Prima caduta. Controllata con mano dx.
Sorpassi e controsorpassi. Cerco il fuori bordo che è meno viscido. Seconda
caduta. Culattata non controllata. Nessun danno a parte una leggera storta
caviglia dx. la batto ad ogni passo ... per tranquilizzarmi. Fine discesa:
stop!! Guado da passare con ausilio di corda. Aspetto turno e oltrepasso. Si
inizia a salire. Mi accodo. Mi accaldo. Forse dovevo partire più leggero!
Sentiero si allarga in carrareccia. Continuo dietro ad altri. Ad un certo
punto uno si gira e dice che non vede più segnali. In effetti. Siamo 6 a
vista. Siamo in un bosco caduco. Tutto sembra simmetrico con asse ogni
albero. Chiamo. Nessun eco. Un tedesco si fionda nel bosco fuori tracciato.
Andiamo a ritroso ma ci sono bivi. Salernitani sono convinti a dx ... per
fortuna uno di Casarsa ha il back track e mi fido di lui ...ritorniamo sui
nostri veri passi. Finalmente incrociamo il serpentone. Sollievo. Per
l'ennesima volta non ho capito che non devo fidarmi del posteriore altrui ma
guardare i segnali! 15' buttati. Energie buttate. Km buttati nelle gambe. Ma
questa volta è diverso. Non demordo, ho la mia bestia. Un po' di sorpassi e
arrivo a Beka. Un saluto a Sisto in borghese. Pianoro che porta al Castello
di Socerb. Sorpassi. Alcuni li conosco. Sentiero che porta a Prebenicco.
Bella filante discesa con tappa ad un buon ristoro a Dolina. Si risale
ripidi per poi ripiombare giù su ghiaione. Una timorosa fa colonna.
Impossibile sorpassare. Si risale in val Rosandra su ricordi passati
sfiorando la chiesetta che mi ha sempre affascinato. Osservo una cascata mai
vista. Sembra un pezzo dolomitico e quindi poco pantano. Ristoro a S.
Lorenzo in un garage caldo. Ultimo strappetto e poi si viaggia su. Il
panorama è un mix tra natura e i bomboloni silos. Pioviggina ... leggera,
opto solo per bandana. Faccio bene. Sono dietro un duo che conosce il
percorso. Quindi ho fiducia di non perdermi anche se qui la segnaletica è
ben fatta. A volte mi fermo per qualche pic. Magnesio. Saliscendi più o meno
veloci in bordo-cresta e quindi è un tira e molla con altri. Passaggio di
tralicci, mi pare di conoscere il posto. Uno sostiene che siamo vicino alla
base vita. Mi pare che manchino ancora km. Ho ragione quando passiamo
Concovello. Carrareccia fino al camping base vita. Qui ci si cambia, non ho
portato nulla... troppo breve la corsa. Mangio zuccheri ma anche una fetta
di salame. Carico acqua e riparto. Quadrivio e poi via verso monte Grisa,
tratto in cui incontro qualche semplice passeggiatore che ci guarda
incuriosito. L'asfalto della via crucis è un taglia gambe. Si ritorna ad
imboscarsi. Mi fermo per un pic. Mi aggancia GiakUTBM. Pensavo fosse
davanti! Oramai siamo alti ed è solo questione di saliscendi su pietraie che
mettono a dura prova le ginocchia. La stanchezza mi fa sbattere un paio di
volte i pollici. Dolore atroce. Contovello. Rifornimento. Cade S3 e devo
ributtare alcune volte mentre scendo lambendo casa di Zgur. Ci incuiniamo in
un bel sentiero viscido che ci porta giù verso il castello di Miramare. A
volte le scarpe fanno ventosa nella plastilina. Si sterza su una scalinata
in pietra. Pic e GiakUTBM mi va via. Da qui a S. Croce lo mantengo a vista.
Ristoro in un portico. Solo liquidi e cioccolata. Riparto prima di lui e
comincio una discesa mentre cala l'umidità. Il bosco è più buio. Si risale
verso Aurisina. Bypasso ultimo ristoro. Ancora discesa. Incrocio con
costiera. Si scavalca guard rail e con una corda si scende in verticale fino
al mare! Qui è pazzia pura! La traccia è tra gli scogli fino a portopiccolo
... un puro assurdo dopo 50 km!! Incespico un apio di volte. Tutto per
arrivare sull'asfalto e farci ammirare i nuovi obbrobri cementificati!! Un
insulto per un trail! Si risale per poi ridiscendere con corda su viscido
pantano. Qui trovo diverse barcollanti-titubanti della corta che vengono
sapientemente aiutate da addetti ;). Ancora asfalto. Attaverso Sistiana.
Vado per inerzia. Mi aggancia GiakUTBM. Iniziamo uno sprint che al campo
diventa tiratissimo. Mi sembrava di averlo "battuto" ma invece in classifica
mi precede di 1 decimo ... forse colpa del numero sulla coscia :D. Per la
prima volta ho iniziato presto .. grazie! |
9h00'47" a 3h53'42" da Reichert - 57 km |