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LINGUADOCA, AGOSTO 2012
Gita social-culturale
Pur facendo mare volendo si riesce a sfuggire alla ardente sabbia per qualche puntatina catara: Carcassone e Narbonne. Again.
BORGOGNA, luglio 2009
Gita social-culturale
Mancava questa parte francese ed era normale un raid. Diciamo subito che i burgundi nel capitolo "visite" sono organizzati molto male: non esiste un pass ma solo presentando il biglietto di una precedente hai diritto ad 1 eu di sconto. Il tutto non è pubblicizzato. I catari danno 10 a 0!! L'entrata bassa per il Moncenisio (meglio evitare tunnel e sprechi ;) potrebbe essere più spettacolare ... ma troppe nubi basse. Dopo la sosta notturna ci si butta su Chambery per una veloce visita esteriore al Palazzo dei Savoia e alle vie città vecchia. La direzione successiva è il lago di Bourget con la sua città termale per eccellanza Aix les Bains. L'impronta dei romani si vede in piazza con i resti dell'arco di Campanus. Se si entra nell'hotel de ville si ammirano anche alcune vestigia del tempio di Diana. Girando il lago Bourget (il più grande francese naturale) ci si imbatte nell'abbazia di Hautecombe (cimitero dei savoia) e nella romanica grange bateliere (magazzino del XII). Per evitare la crono del tur di Annency ci si lancia sul castello di Montrottier valicando un colle su una capraia. Il giorno dopo è l'entrata in borgogna con il cult abbaziale di Cluny! Rimane solo un transetto della chiesa che faceva impallidire San Pietro nel medioevo, ma l'immaginazione fa capire cosa poteva essere! Vicino c'è il castello di Berzé. La chiesa di St Martin di Chapaize è da non saltare. Seguono un paio di dimore castellane: Nobles e Brancion. Si finisce la giornata a Tournus prima di morire in una sagra paesana :). Il giorno dopo tre castelli (Rully, Larochepot e Sully) ti nauseano un po' e per questo si finisce nella città Autun. Il giorno dopo una tappa non consona alla cementata abbazia di Pierre qui Vire! Non contenti hanno rovinato un dolmen per piazzarci sopra una madonna!!! Abbandonata questa ci si dirige verso Vezelay. Si parcheggia fuori e si sale dentro questa città medievale arroccata su uno sperone. La metà è la chiesa abbaziale che è uno dei punti di forza di questo viaggio. Finita la visita merita soffermarsi nella cittadina per sorseggiare la birra borgognese prima di lanciarsi alla volta di Montreal.La successiva meta è l'abbazia di Fontenay. Qui stanno girando un film ma con astuzia si arriva a vedere quasi tutto. Mentre ci si dirige a Flavigny ci si imbatte in una indicazione: castello di Montford. Sulla collinetta si trovano delle rovine a cui stanno lavorando dei volontari. Chiedendo ci aprono e una gentile signora ci illustra il sito! Ancor prima di Flavigny si trova un altro castello, quello di Lantilly. Flavigny sur Ozerain è famosa per le caramelle all'anice ma c'è anche una cripta carolingia che merita! Poi ci si imbatte su Alesia, una tappa che porta alla ridicola statua di Vergingetorige! Per fortuna una poterie offre cose originali. Il giorno successivo si scivola sull'ancient prierè S. Jean Bonneshommes assassinato da una colata di cemento! Poi una visita alla abbazia di Reigny (quella mattina chiusa ma il proprietario gentilissimo ci lascia entrare) prima di Auxerre. La città merita decisamente una sosta, cattedrale gotica con cripta in primis. Peccato che l'abbazia di S. German era chiusa. Usciti da Auxerre si punta sulla maestosa abbazia di Pontigny e a seguire quella di Vauluisant. Puntando a Sens si incontrano diversi dolmen nei campi di frumenti e un paio di tombe a Marcilly le Hayer. Da lì poi via per il pernottamento a St. Florentin. Il giorno successivo la visita all'imponente castello di Ancy le Franc ma inferiore al fascino esteriore di quello di Tanlay. Una visita a Chatillon sur Seine e poi all'abbazia di St. Seine. Prima di Dijion c'è l'ultima abbazia del tur, quella di Citeaux. E fortuna vuole che nel capoluogo della Borgogna il musèe des Beaux-Artes in quei giorni sia free. La sua visita merita essendoci la tomba di Filippo l'Ardito. Prima di lasciare la Francia una visita al bel paese di Beaune dove c'è l'Hotel-Dieu, un antico ospedale.
OCCITANIA, luglio-agosto 2008
Gita social-culturale
Direttamente dalla Grossglockner berglauf ci si lancia verso i lidi occitani (beccando prima una paletta austriaca da 25eu per un 63km/h). Punto di partenza Montpellier. Città universitale e la sera si sente decisamente il profumo di gioventù, altro che trieste. Fermarsi a Montagnac e Lezignan non ti cambia la vita. Invece nella Val d'Herault merita il centro medioevale di Pezenas (Moliere è di casa) che la sera del mercoledì e del venerdì si anima di botteghe d'artigiani. Lasciata Capestang (tutto chiuso) si incontra Rieux Minervois con la sua chiesa romanica, una vera perla. Una gentile signora la apre e fa da cicerone. Gentilissima, visto che ha interretto il suo pranzo. Successivamente si inizia a timbrare il Passaporto Cataro con la prima abbazia: Caunes Minervois. Il passaporto (association des sites du pays cathare) si compra alla prima visita del circuito cataro (19 luoghi). Costa 3 eu e ti fa risparmiare 1 eu ad ogni entrata del circuito. Al tramontare del sole si sale al primo (a dir la verità quadruplo:) castello: l'affascinante Lastours. Il secondo giorno è una carrellata di abbazie del circuito Saint-Papoul, Villelongue e Saint Hilaire, senza dimenticar un intermezzo castelliero nella Montaigne Noire: Saissac. Purtroppo c'è stato anche un inutile passaggio a Pexiora e soprattutto al insignificante Castelnaudary, campo di battaglia tra i crociati di Montfort e i Tolesani (non ho trovato nulla di interessante in questa cittadina). Con base a Rennes le Bain (località termale e un po' surreale) il terzo giorno inizia percorrendo una strada in salita che diventa stradina, che diventa mulattiera e che dopo tortuosi km porta a Rennes le Chateau (forse non era proprio quella giusta per arrivare alla ex Rhedae!). Non ho mai seguito la storia di questo posto, ma ne ero curioso. Ebbene è la più grande stronzatagalattica che abbia riscontrato in Francia. Pagare 5 eu per entrare a vedere una canonica e una brutta torretta intitolata alla Maddalena è demenziale. Entrati in chiesa (per fortuna è gratis) si è subito soffocati da statue e dipinti che formano un ambiente tra il semi-mistico e il semi-ridicolo! Diciamolo puro: la storia di questo prete e del suo tesoro è una cosa da baraccone che fa vivere questa ridente cittadina poggiata su un bel cucuzzo e dà da mangiare a qualche trasmissione televisiva! Se volete andate ... ma non dite che nessuno vi ha avvisato:). Abbandonato questo posto ci si dirige prima verso un bel mastio situato nei pressi della foresta di Rialsesse, l'Arques, poi uno successivo al centro del paese di Villerouge-Termenes. Situata nella valle dell'Orbieu si visita l'abbazia di Lagrasse. I ruderi del castello di Termes dominano la fossa naturale di Sou. Un po' di sano footing non fa male per arrivarci e visitare la famosa finestra a croce. La sera dopo cena una sbirciatina alla abbazia di Alet les Bais si puo' dare arrampicandosi nel cimitero adiacente ;). L'indomani si procede con una giornata campale: da Peyrepertuse (e qui scovo la prima ed unica auto italiana) al suo dirimpettaio Queribus, si scivola senza salirci a Padern (vie in cui incastrare l'auto è un momento), da Aguilar al tramonto di Puilaurens. Quattro fortezze catare che necessitano gambine per salirvici ma che ripagano ogni goccia di sudore. Lasciando la base di Rennes les Bain il giorno successivo ci si dirige a Puivert e poi al mitico Montsegur appollaiato come un falco sul Pog. Qui una stele ai piedi del colle ricorda la tragedia catara. Salire su è più facile del previsto. Montsegur è solo un cortile triangolare e una torre. Ma in quel poco senti l'atmosfera dell'eresia. Prima di abbandonare si va a dare un'occhiata al museo del paese (merita la testa reale in oro). Roquefixade vicino alla base di Lavelanet è una free rovina che merita. Lavelanet la sera ha una sagra con cantautori locali (Festiv'Art). Fisso le Salomon di uno strano individuo. Rosse. Dico: lui corre in montagna. Dopo un po' si avvicina e mi chiede se corro ... visto che gli osservavo con insistenza le scarpe. Facile riconoscersi tra appassionati. E mantre aspetto di ascoltare il (loro) famoso Cedric lui mi snocciola alcune sue imprese trail. La pazzia non ha casa solo in me a quanto pare. Ho notato che anche a Lavelanet i negozi di lapidi offrono gran pezzi! Il giorno dopo la visita ai ruderi ben conservati del castello di Lagarde con tanto di fossato (peccato che si possa solo circumnavigarlo). Successivamente tappa a Mirapoix giusto per vedere il mercato in piazza. Il pezzo forte è il bar con le travi abbellite dalle teste in legno intagliate ben 1000 anni fa! Una fermata obbligatoria è quella a Vals per la visita all'unica chiesa rupestre del midi-pyrenees. L'entrata è un antro nella roccia che si apre nella parte più antica (dipinti del XI). Foix è una città la cui perla è il castello a tre torri. Lordat è stata una corsa tra inutili tornanti ... chiude prestissimo! Per finire la giornata si scollina un po' di Pirenei e si visita i ruderi del castello di Montaillon. Non si puo' abbandonare questa zona della Francia senza aver visto la grotta di Niaux (si deve prenotare la visita in qualsiasi ufficio del turismo almeno il giorno prima). Si percorrono 800 metri tutti in fila (gruppo di 20) al buio con le torce. Ad un certo punto la guida fa spegnere tutte le torce. Dal buio appaiono bisonti e cavalli! Dopo queste incomprensibili magie ci si dirige a Donezan a vedere i resti di Querigut. A seguire l'ultimo dei grandi castelli catari: Usson. Oramai si può puntare alla costa a Barcares (una specie di lignano) e a Perpignan (fallito per orario l'attacco alla fortezza ... che dovrebbe essere il pezzo forte). Diciamo che un po' di relax in queste spiagge non fa male ... sono pulite e gratuite (asciugamano e ombrellone proprio, come la giovinezza alle foci del tagliamento:) La base a Salses le Chateau permette di fare il bagnetto con comodo (una superstrada ti porta in mare velocemente). Qui c'è anche un bel forte ... ma l'entrata è caretta. Uno sguardo da fuori basta e avanza. In direzione Fontfroide incontriamo prima l'abbazia di Elne e successivamente ci si imbatte su un fuori programma: il castello di Fitou. Praticamente a Fontfroide (ultimo timbro del circuito cataro) arrivo con tre anni di ritardo, e la sorte vuole che paghi un euro in più. Ahi ahi mai lasciarsi sfuggire il tempo! Comunque se vogliamo essere sinceri l'abbazia di Valmagne è migliore (e si degusta un buon vinello). Ripresa la strada verso Lodeve dove in zona c'è il priorato di St. Michel de Grand Mont si incontra nei pressi di Le Pauget un'inaspettata indicazione: dolmen. Non si puo' non seguirla intruffolandosi in uno sterrato assai disastrato. Ma ne vale la pena ;) Dopo il priorato con il suo dolmen rosso ci si butta su un altro edificio sacro: l'abbazia di Fontcaude-Cazedarnes. Ultimo giorno è discesa verso casa ma lungo la strada si incontra (inaspettatamente) l'abbazia di St. Felix du Montceau su un colle e la chiesa di St. Gilles.
Montreal | ||||
Notte Giorno |
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Mirapoix | ||||
Giorno di mercato: chicche e cianfrusaglie |
La piazza è circondata da case medioevali con bassi porticati. |
L'interno chiesa (beccato un bel funerale) ... nulla di speciale. | La maison des consuls con le teste gotiche intagliate nelle travi esterne è un'opera d'arte | |
Niaux | ||||
I bisonti e i cavalli ti lasciano a bocca aperta ... sempre se questi sono originali. |
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Perpignan | ||||
Le spiaggie a est di Perpignan ... un po' come da mia gioventù |
Il canale interno | La fortezza ovvero il palazzo dei re di maiorca | Il Castillet (1368), ora museo delle arti e delle tradizioni popolari. | |
Pezenas | ||||
L'ufficio del turismo è ricavato in un antico maniero |
Girare nei vicoli più interni di Pezenas è un tuffo nel medioevo: vie strette, finestre lunghe, contrafforti, ... |
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L'interno dell'hotel de Lacoste è del XV sec. |
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Rennes les bain | ||||
Squarci della cittadina di Rennes les bain. A valle del paese c'è una sorgente termale (già conosciuta ai romani) di cui grandi e piccoli ne approfittano :) |
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Rennes le chateau | ||||
La più grande buffonata che abbia incontrato nei miei viaggi francesi. Un alone di ridicolo mistero e di ... merchandise :). "Terribilis est locus iste" ovvero "Cazzatam est". 5 euro per vedere la canonica con dentro suppellettili, le cere del prete e della sua perpetua Denarnaud e documenti (sala Grassaud); un giardinetto con la Villa Betania; la torre Magdala (posticcia). Gratis è la chiesa con un fantoccio di demone come acquasantiera in entrata. Si salva un Sant Antonio da Padova del XII sec. Personalmente credo che il furbetto abate Sauniere si sia preso gioco dei contemporanei ... ed ora volano soldini :) |
FRANCIA SETTENTRIONALE, agosto 2007
Gita social-culturale
Bypassando tutta l'Austria e la Germania, oltrepassando il Reno su un zig zag inconsulto a Strasburgo dopo poco più di 1500 km si arriva a Verdun. Qui le reminescenze liceali vengono portate alla luce dalle croci dei cimiteri. Prima tappa è Reims, sulla riva della Vesle nello Champagne. Qui si visita il più bel gotico di Francia: la Cathedrale de Notre-Dame. A fianco della cattedrale c'è il Palais du Tau. Questo ex arcivescovado è un museo (Musée de l'Œuvre) che vale la pena di vedere. Sempre a Reims si ammira la basilica di Saint Remi prima di dirigersi verso la vicina Soissons. Qui ci sono i resti dell'abbazia di Saint Jean des Vignes. Sempre a Soissons una visita veloce alla cattedrale di Saint-Gervais-Saint-Protais, la basilica di Saint Pierre e l'abbazia di Saint Leger. Abbandonata questa piccola cittadina ci si dirige in Normandia verso Rouen, probabilmente la città più affascinante del tour (sebbene tutte le chiese siano chiuse perchè è lunedì). Dirigendosi a nord si percorre la Storica Strada delle abbazie normanne. Ci si ferma volentieri a quella di St. Georges de Boscherville, alle rovine di Jumièges a Yanville e a quella di Wandrille. Dopo queste perle una decisione scellerata: visitare la città di Caen. Infatti la visita non merita assolutamente, banale il suo castello (a parte i bastioni) e insipida l'abbazia aux Hommes. Da qui è un attimo a puntare alle spiagge dello Sbarco Sword e Juno. Nel percorrerle in auto si incontrano resti di fortificazioni e i mezzi utilizzati nel 44 da ambo le parti. Successivamente si entra nel dipartimento di Calvados per visitare Falaise la città natale di Guglielmo I il Conquistatore, dominata dal castello del XI sec. Prima di lasciare la Normandia si fa un salto alle affascinanti rovine dell'abbazia di Hambye. Dopo ci si ributta verso il mare, anzi nel mare :) ... Mont Saint-Michel. La giornata ti scappa via velocemente in questa costruzione tra il fiabesco e il tetro. L'unico neo è la densità di esseri umani per mq!! Siamo sul confine con la Bretagna e la prima visita in questa regione non puo' essere che il castello di Fougeres, una fortezza eretta nel X sec. su precedenti fortificazioni romane. E poi a sud al castello di Vitre.
Per non dimenticare MAI la stupidità dell'uomo! | Per qualcuno un portale è solo una spalliera di uno scomodo letto. | Finché morte non vi separi. Dedicata a tutti coloro che ripensano al loro maledetto si. |
FRANCIA MERIDIONALE, agosto 2005
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Prima volta verso le terre d'occidente da me sempre (a torto) sottovalutate. Obbiettivo: le città medioevali della Francia meridionale. Fin dall'inizio il progetto iniziale subisce decise e piacevoli variazioni. Sulla strada per Aix en Provence dopo aver passato Draguignan ci si imbatte nell'indicazione di una abbazia cistercense: Le Thoronet (e si scopre che ha altre due sorelle). Dopo il sacro silenzio abbaziale ci si tuffa ad Aix per visitare la cattedrale di St-Sauver. O perchè appena reduce da qualche festività o di suo ma Aix è una città assai sporca e puzzolente! Tappa successiva è Avignon. Mezza giornata è d'obbligo per girare dentro le mura e visitare la cattedrale di Notre Dame des Doms, il Palais des Papas e il famoso Pont d'Avignon. Al di là del Rodano c'è la sua gemella: Villeneuve-les Avignon, la città dei cardinali. Qui è situato il più importante monastero certosino della Francia, la Chartreuse du Val de Bénédiction. Collegato da una ripida stradina c'è il Fort St-André (esiste un biglietto cumulativo per tutte e due le visite, con forte risparmio!). Puntando verso sud si arriva ad Arles. Il ricordo della dominazione Romana è ben visibile nell'arena oggi utilizzata per le corride. Degna di nota è la romanico provenzale Eglise St-Trophime con il suo chiostro adiacente. Non lontano da Arles verso ovest c'è l'abbazia benedettina di Montmajour mentre a nord est si arriva a Les Baux en Provence un paesino medioevale su uno spuntone di roccia (da cui il nome). Sulla strada tra Cavaillon e Pertuis si incontra la seconda abbazia cistercense di Silvacane. Ritorno a nord per visitare Tarascon, città strategica durante il Sacro Romano Impero (visita al castello) non prima di aver dato un'occhiata a St-Rémy en Provence (Glanum vista l'ora chiudeva!!). A poca distanza si incontrano l'incredibile abbazia di St-Romanin ricavata da grotte naturali ed il famoso acquedotto romano del Pont du Gard ...ancora integro! Ora è la volta di due città fortificate: Aigues-Mortes e Carcassonne. La visione delle loro mura ti fa tornare indietro di un migliaio di anni. Una novantina di km separano Carcassonne da Toulouse dove tre chiese meritano la visita: la basilica St-Sernin, l'Eglise des Jacobins e la cattedrale di ST-Etienne. Sulla strada del ritorno si bypassa l'abbazia di FontFroide (8 euro di entrata anche se con guida è un furto!), ci si ferma a Narbonne per visitare la cattedrale di St-Just, a Besiers (cattedrale di St-Nataire) e l'abbazia de Gellone a St-Guilhem le Desert (uno dei posti più suggestivi del tour) prima di spendere una buona mezza giornata a Nimes (Les Arenes, Tempio di Diana, Maison Carreé). L'ultima abbazia cistercense quella di Notre-Dame di Sénanque è situata in un canyon dopo il piccolo paesino di Gordes (una chicca sull'altopiano del Vaucluse) ed il Village de Bories (casupole ad alveare fatte con pietre a secco dell'età del bronzo; sono recintate da un alto muro e per vederle si paga!!). Dopo queste abbuffatte di romano-gotiche si dà una occhiata serale a Nice: parcheggio nullo, indicazioni stradali scarse, viale centrale con pecoroni che corrono su e giù .... forse sono ritornato nel terzo millennio. Ma a me tutto questo fa cagare! Poi Monaco ...
note: Il viaggio (3430km) sembra avere un itinerario pazzoide ma non è così! Le cose da visitare sono molte e quindi il percorso è stato costruito appositamente per ottimizzare il tempo (10gg) e la logistica. Una buona base per dormire è la catena dei Logis de France (espongono fuori il camminetto verde). Le entrate alle basiliche ed ai castelli normalmente sono di 6.10 euro. Purtroppo i castelli e qualche basilica ospita delle mostre di opere contemporanee. Ho visto delle puttanate megagalattiche (nel castello di Tarascon per esempio)... da farsi tornare indietro il prezzo del biglietto! Per non parlare poi delle arene di Arles e di Nimes devastate dalle impalcature per le manifestazioni che vi si tengono! A Nimes hanno anche ... asfaltato l'interno!!
MERITA | EVITARE |
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